La disparità di genere è ancora oggi presente all’interno di molti contesti: lavorativi, sociali, politici e istituzionali.
I motivi di questa assenza sono diversi: stereotipi, pregiudizi che da sempre circondano la donna nel suo essere e nel suo operare e soprattutto ancora il “fantasma” che si aggira tra gli uomini sull’incapacità femminile di occuparsi della cosa pubblica.
Eppure il ruolo della donna, negli ambiti in cui le è concesso si operare è fonte di valore aggiunto in termini di mediazione, pragmatismo e sensibilità, doti che sono apprezzate soprattutto nelle province e nei piccoli centri dove il rapporto tra amministratori e amministrati è piu’ diretto ed i cittadini e cittadine stessi chiedono con forza una capacità di confronto che porti con facilità alla risoluzione dei problemi.
“E’ per questo che il coordinamento donne della Cisl di Rieti -spiega la responsabile Stefania Cenciotti- vuole sostenere tale momento di transizione per individuare una donna alla quale affidare l’incarico di assessore alla Regione.
Una donna che con il suo valore aggiunto, con la sua competenza, professionalità ed esperienza possa rappresentare degnamente un territorio dimenticato da molti.
Una donna -continua la Cenciotti- che sul campo combatta ogni giorno per far ascoltare la nostra voce e portare a casa quei risultati che i reatini attendono da anni.
Ormai è diventato prioritario studiare strategie innovative che possano sollevare la provincia di Rieti da una crisi ventennale, lenta, agonizzante, che vede il “rimpallarsi” di responsabilità tra amministratori di destra e di sinistra senza mai arrivare a soluzioni concrete.
Una crisi che attende una ripresa economica al maschile e al femminile per risollevare il destino di giovani, donne, uomini, anziani, disabili, immigrati che soffrono giornalmente sulla loro pelle tutta la gravità di questa situazione.
Non è una banalità -conclude la Cenciotti- ma molti sono gli studiosi che ormai lo affermano ( tra cui il Prof. M. Ferrera nel suo libro Il fattore D”): organizzazioni che puntano alla leadership ed all’empowerment femminile non solo avranno collaboratori più sereni ma anche nuovi percorsi da esplorare per condurre a soluzioni concrete nei vari settori dell’amministrazione della cosa pubblica”.