Consiglieri Comunali di Amatrice scrivono a Trancassini, Castelli e Rinaldi: “Inadeguato l’operato del sindaco Cortellesi”

FOTO: Comune di Amatrice

Di seguito la lettera aperta scritta ed inviata alla nostra redazione dai Consiglieri Comunali di Amatrice Rosaria Lunadei, Luigi Nardi, Piergiuseppe Monteforte:

Gentilissimi,
Sen. Avv. Guido Castelli
On.le avv. Paolo Trancassini
Arch.Manuela Rinaldi

è con profondo disappunto e indignazione che ci vediamo costretti a scrivere questa contestazione, frutto di un sentimento di profonda frustrazione verso l’incapacità, l’inadeguatezza e l’immobilismo che caratterizzano l’operato di questa maggioranza, a guida del Sindaco Giorgio Cortellesi, nell’affrontare una delle sfide più gravi e urgenti che la nostra comunità abbia mai conosciuto, e anche verso la disattenzione di chi è sovraordinato al nostro Comune che avrebbe dovuto lavorare per la rinascita del nostro territorio, e che invece finora si è riempito la bocca solo di belle parole. Certo è che se da circa tre anni si rappresenta la nostra popolazione come una popolazione adagiata sull’assistenzialismo, se continuamente sulla stampa e sui media il primo cittadino esorta la popolazione a smettere di fare i terremotati perché qui “TUTTO VA BENE”, si rischia come è accaduto di essere poco credibili e quindi di non trovare la risposta ”giusta” nelle richieste che poi vengono fatte.

Nel corso degli anni, innumerevoli sono state le sollecitazioni da parte dei consiglieri di minoranza, che con grande responsabilità e senso di dovere hanno messo in evidenza la necessità di rinnovare la Zona Franca Urbana (ZFU) per Amatrice e per tutti i comuni devastati dal sisma del 2016. Un rinnovo che avrebbe potuto garantire una speranza concreta di rinascita per un territorio che, da troppo tempo, vive nel limbo della ricostruzione e della disillusione. Ma nonostante i ripetuti appelli e le nostre costanti richieste, questa maggioranza, ha dimostrato un’incredibile inadeguatezza, abbandonando la comunità in una condizione di crescente disperazione. A novembre 2024, durante un’assemblea pubblica, il Sindaco Cortellesi, con fare da “salvatore”, assicurava a tutti i cittadini che nel 2025 la ZFU sarebbe stata rinnovata, promettendo con insistenza e determinazione che il provvedimento sarebbe stato approvato. “Ve lo dico io, ve lo dico io”, dichiarava, forse cercando di nascondere la debolezza di un’amministrazione che non riesce nemmeno a garantirsi il rinnovo di un provvedimento fondamentale per la sopravvivenza economica di Amatrice e delle sue frazioni. Eppure, i fatti sono andati ben oltre le sue promesse. Con l’uscita del decreto milleproroghe, abbiamo appreso con amara certezza che il rinnovo della ZFU non è stato nemmeno preso in considerazione. Un fallimento totale che non solo dimostra l’incapacità di questa giunta, ma rappresenta anche una presa in giro nei confronti di chi, da anni, continua a lottare per la propria terra, per la propria comunità e per il proprio futuro.

Eppure, proprio ora che la Zona Franca Urbana è stata esclusa dalla legge finanziaria, il Sindaco Cortellesi si presenta come colui che ha trovato la “soluzione” per Amatrice. In un comunicato, infatti, ha annunciato la proposta di una “Zona Fiscale Agevolata”, limitata alle zone veramente colpite dal sisma. Peccato che proprio le misure da lui presentate, e da lui rivendicate con tanta enfasi, siano le stesse identiche richieste da parte della minoranza, da sempre convinta che senza un intervento concreto sul fronte economico, Amatrice e le sue frazioni sarebbero destinate ad un destino ineluttabile di spopolamento e desertificazione.
Ma la cosa più vergognosa è l’incredibile incoerenza, che prima rifiuta le proposte di chi cerca di salvare l’economia locale e ora si appropria delle stesse idee, come se nulla fosse. Un comportamento che non solo è umiliante, ma che fa emergere una preoccupante mancanza di rispetto verso i cittadini e verso le forze politiche che si sono succedute, che, a differenza di questa amministrazione, avevano già messo in luce la gravità della situazione.
Nel frattempo, i numeri parlano chiaro: dal 2017 ad oggi, la nostra comunità ha visto una perdita di oltre il 20% della propria popolazione. Le attività economiche sono in picchiata, con la chiusura di numerose imprese, e il drastico calo delle nascite. La ricostruzione privata stenta a partire, mentre il Sindaco e la sua giunta si rifugiano in dichiarazioni vuote e piani di intervento inefficaci. E se questo non fosse abbastanza, i membri della maggioranza, in occasione di riunioni di consiglio comunale, dove noi abbiamo sollevato queste criticità, non solo ci hanno accusato di fare dichiarazioni pericolose, ma soprattutto hanno avuto l’insensatezza di affermare che i giovani di Amatrice oggi starebbero meglio di prima del terremoto. Un’affermazione che non solo è ridicola, ma che dimostra quanto siano lontani dalla realtà e dalla sofferenza che vive la nostra comunità. Abbiamo fatto proposte, che sono state continuamente rigettate. Non ultima una proposta di utilizzo di SAE, che alleghiamo alla presente, che siamo certi non verrà accolta, considerando come già successo in passato per proposte simili, hanno ribaltato le colpe sugli enti sovraordinati. Anche qui vorremmo avere la possibilità di capire veramente come stanno le cose visto che non ci è stato mai permesso di partecipare, come invece più volte richiesto, ai tavoli di confronto su questo tema con gli enti di riferimento. Chi veramente osteggia questa proposta? Forse è giunto il momento in cui ognuno si assuma la responsabilità delle proprie decisioni.

Si vantano di essere collaborativi, ma poi di fatto non c’è collaborazione. Non c’è possibilità di confronto nè con noi ne con i cittadini. Tutto ciò che viene portato ai tavoli istituzionali viene calato dall’alto senza dare la possibilità neanche di esprimere le proprie riflessioni e idee. Insomma una sorta di dittatura, che tra l’altro impone decisioni il più delle volte sconsiderate non ragionate e soprattutto decisioni che non fanno bene alla collettività.
Cosa dovremmo aspettarci ancora? I risultati millantati dal Sindaco che non arrivano mai? I risultati vantati sulla stampa come la riconsegna dell’ospedale che doveva avvenire al 31 dicembre 2024, come l’inizio dei lavori del Centro Alberghiero, e come tante altre scadenze pubblicate ma mai realizzate? Nel frattempo però tutti state decretando la fine di Amatrice. Siamo alla morte lenta di un Comune, dove l’incapacità politica sta minando irreparabilmente il futuro di chi ci vive. E’ giunto il momento quindi di capire se tutto questo è dovuto solo all’inadeguatezza di questa maggioranza, oppure se ci sono anche responsabilità da parte degli enti sovraordinati che spendono tante belle parole ma che di fatto poi si muovono in tutta altra direzione.

Crediamo che ognuno per la sua parte debba assumersi la responsabilità amministrativa e istituzionale di una ricostruzione che non può e non deve essere destinata ad una ricostruzione vuota di contenuti. Sarebbe uno sperpero inutile di denaro pubblico. Un danno erariale, perché la ricostruzione ha un senso se ci sono le persone che gli daranno vita!
È ora di dire basta! Amatrice ha bisogno di azioni concrete e di una guida che sappia affrontare la realtà con coraggio, non di promesse vuote e di una maggioranza che si è dimostrata incapace di tutelare il bene della nostra comunità. Non possiamo più permetterci di aspettare. La ricostruzione fisica è un processo che da solo non basta: senza misure economiche serie e immediate, senza un piano strategico che metta al centro la rinascita sociale ed economica, il nostro futuro è segnato. Siamo pronti a lottare per il nostro territorio, per le nostre famiglie e per il nostro futuro. Ma arrivati a questo punto non possiamo più omettere di denunciare l’operato di chi, con la sua inadeguatezza, sta condannando Amatrice a una morte certa. La comunità non merita questo, e la storia non dimenticherà l’incapacità di chi direttamente e indirettamente ci ha governato in questo periodo storico così importante”.

I Consiglieri Comunali di Amatrice
Rosaria Lunadei
Luigi Nardi
Piergiuseppe Monteforte