Il progetto di riqualificazione di piazza Craxi così come approvato dalla giunta comunale, pur presentandosi come un’opera di valore urbanistico apprezzabile per il quartiere di Campoloniano, ad un’attenta analisi mostra un punto debole: la collocazione interrata della zona destinata ad anfiteatro, che, se realizzata come da progetto, potrebbe risultare un facile e discreto ritrovo per tossici, giacché tale porzione dell’opera risulterebbe nascosta dalla circostante visuale.
Qualora dovesse realizzarsi tale timore, si rischierebbe di vanificare il beneficio derivante dall’opera, negando alla popolazione del quartiere la possibilità di un luogo di ritrovo gradevole e sicuro.
Da architetto, da consigliere comunale, ma soprattutto da padre di tre figli quale sono, sento il dovere civico di suggerire una variante in corso d’opera, che, pur senza snaturare il progetto, tenga conto delle considerazioni espresse, al fine di ottimizzare l’efficacia dell’intervento.
Ad ottenere tale scopo reputo sufficiente prevedere che la quota d’imposta dell’anfiteatro venga rialzata, così da evitare quei possibili punti nascosti.
Essendo portavoce della preoccupazione di molti genitori residenti nel quartiere e non avendo avuto riscontro nella fase progettuale definitiva a seguito di colloqui personali con diversi membri del palazzo di città (assessore preposto, sindaco ecc.) mi sono visto costretto ad appellarmi a questo strumento di comunicazione (il comunicato stampa) con la speranza di avere maggior eco e di ottenere una maggiore sensibilizzazione al “caso”.