CONSIGLIERE COMUNALE ONOFRI: NEL CENTROSINISTRA CI SI BECCA COME I CAPPONI DI RENZO

Consigliere Umberto Onofri

La cronaca politica locale, come opportunamente riportato dalla stampa, è caratterizzata da profonda confusione e mancanza di bussola,  mentre, al di là degli opportunismi e dei personalismi, dovrebbe essere centrale la riflessione su come questa città, agonizzante dopo un ventennio di amministrazione  da parte della Destra, versa e su quali medicine possano essere prescritte per il  suo problematico salvataggio.

Un bilancio fallimentare, prima ancora  politico che finanziario, che  lascia alle future Amministrazioni un orizzonte fosco, notturno, tant’è che i più scaltri, politicamente, fra gli assessori della “Giunta Emili” , in modo certamente poco coerente, sembrano cercare vie d’uscita, dopo che hanno contribuito, lungamente, allo sfascio che sta sotto gli occhi di tutti.

Così,  mentre pietosamente nella Destra, di fronte alla mancanza di una organica visione prospettica della città e all’individuazione di strumenti da mettere in campo per attuarla, esplodono i più miseri personalismi, nel Centrosinistra cosa si fa?  Ci si  becca come i capponi di Renzo, nel senso che mentre la polis sprofonda non si trova di meglio che alimentare amene ed controproducenti polemiche.

Proprio per evitare il danno di riconsegnare, per stoltezza, la città a chi non l’ha saputa amministrare per tanti anni, io ho  firmato la lettera di dissenso verso la candidatura di Mitolo avanzata in modo improprio. Non voleva, la mia, essere una bocciatura della persona, né voleva essere l’adesione ad una diversa opzione. Insomma con la mia firma si voleva esprimere un contrapposizione di metodo e non di merito; quest’ultimo aspetto, il merito, dovrà essere  un problema successivo, nel rispetto di procedure democratiche e condivise dai soggetti politici più adeguati, non ultimi la Segreteria cittadina e i consiglieri comunali.

Ora, leggo sulla cronaca odierna, per bocca del consigliere Paolo Tigli, che si sta procedendo dall’altra parte in un modo altrettanto sconveniente rispetto alla candidatura di Mitolo, per di più aggravando la situazione, rendendo addirittura “nemica” una forza che naturalmente dovrebbe essere considerata fondamentale nella lotta elettorale che ci aspetta da qui a poco, cioè il Presidente e  l’Amministrazione Provinciale. Insomma quel Centrosinistra che Tigli ora, ma non  sempre,  si sente di rappresentare o comunque di farne parte, dovrebbe tornare  a ragionare di politica nel senso alto del termine, lasciando ai grandi trust economico-finanziari il problema delle  lobby e, riappropriandosi di metodologie democratiche e scevre da personalismi, trovare la candidatura più funzionale  a riportare un po’ di serenità amministrativa  e di fattive politiche dopo anni di evidente malgoverno.

Se pertanto la mia critica ad un metodo dovesse essere usata per suffragare altre proposte caratterizzate da metodi altrettanto fallaci, al di là della mia posizione, comunque di distanza da entrambe le parti, temo che la città rischi di trovarsi ad essere amministrata ancora da una classe politica che si è rivelata totalmente inadeguata ad assolvere questo compito.