Per Confindustria Lazio l’ulteriore inasprimento dell’IRAP regionale – già su livelli elevatissimi -rappresenta una decisione gravissima.
Il perverso meccanismo dell’automatismo fiscale per la copertura dei disavanzi sanitari – fattore che deresponsabilizza chi gestisce risorse pubbliche – continua a penalizzare, in misura crescente le aziende della nostra regione, configurandosi, nella percezione delle Istituzioni, come un ormai intoccabile e strutturale elemento di costo.
La pesante e deteriorata situazione dei conti della Sanità regionale impone invece di operare con forte discontinuità con quanto avvenuto negli ultimi anni.
E’ necessario che la rappresentanza delle imprese, cui ancora una volta si impone – impropriamente – di contribuire al disavanzo sanitario, sia effettivamente e preventivamente parte nella definizione e gestione del Piano di rientro in corso di redazione. Ciò anche per le carenze che sul piano delle competenze tecniche hanno caratterizzato in questi anni i vari Piani di rientro che, senza incidere, si sono succeduti in Regione.
Va quindi abolito l’automatismo fiscale previsto per la copertura del disavanzo sanitario da una norma nazionale.
Copertura, invece, che, anche per l’assunzione di chiare responsabilità, andrà effettuata operando sull’IRPEF e con interventi adeguati di riduzione di capitoli di spesa corrente del bilancio regionale.
Ove queste istanze, da tempo sollevate dal sistema delle imprese, saranno disattese, Confindustria Lazio potrebbe invitare le aziende associate ad astenersi dal pagamento dell’ ulteriore incremento della addizionale IRAP, divenuta una pesantissima, e sempre più ingiusta, imposta sulla competitività del tessuto economico laziale.