Emerge chiaramente, dall’esame del bilancio preventivo 2015, come l’ossatura su cui regge tutto l’impianto contabile è rappresentata dall’aumento della pressione fiscale municipale a danno di tutta la cittadinanza. Che diventa oggi ancor più’ insostenibile se essa non viene compensata da politiche di investimento sul fronte delle entrate. Il raddoppio della Tosap e della tassa sui passi carrabili, che non può certamente essere derubricata come una mera scelta del cittadino, piuttosto come una necessità, la consideriamo assolutamente ingiusta e ingiustificata vista l’incapacità’ economica dei cittadini di riuscire ad onorare il pagamento di innumerevoli balzelli.
Per questo abbiamo ritenuto necessario presentare un emendamento come minoranza a firma dei consiglieri Sebastiani, Sabetta, Cascioli e Festuccia, con cui chiediamo all’Amministrazione di dimezzare l’importo di entrambe le tasse agendo sul lato entrate andando a recuperare risorse dall’applicazione delle penali dovute al Comune da parte di tutti quegli assegnatari dei lotti ricompresi nella zona artigianale di varia che non hanno mai adempiuto agli obblighi loro derivanti dal contratto di cessione delle aree.
Stiamo parlando di circa 60 lotti distribuiti su una area ricompresi tra i 450 e i 1100 mq. circa che se recuperati oltre agli introiti economici che ne deriverebbero potrebbero essere assegnati sia singolarmente che accorpati, incentivando magari giovani imprenditori a fare impresa.
Tale annosa vicenda che va avanti da ben 14 anni ha arrecato un grave danno per le attività’ economiche e produttive e, in particolare, per quegli artigiani che, con lo scorrimento della graduatoria, avrebbero potuto sviluppare la propria attività’.
E per le casse comunali, dal momento che dall’applicazione del regolamento comunale, gli assegnatari “irregolari” dovrebbero sborsare, a titolo di penale, centomila lire del vecchio conio al giorno. Più’ o meno dal 2001. Si intuisce benissimo di quali cifre si sta parlando.
E troverebbe certamente maggiore giustificazione della tassa sull’utilizzo del sottosuolo, del c.d. canone non ricognitorio, dal momento che per quest’ultima ipotetica entrata l’Amministrazione non è in possesso di alcun contratto o atto amministrativo specifico che ne giustifichi la decenza da parte delle aziende coinvolte. Nel caso, invece, delle penali per i lotti nella zona artigianale di Vazia il Comune può far valere la forza giuridica che deriva da un Regolamento e dal contratto di concessione che ha portato alla vendita delle aree.
Lo dichiarano i consiglieri comunali Andrea Sebastiani, Walter Sabetta, Sonia Cascioli e David Festuccia.