COMUNE DI RIETI, CICCOMARTINO FP CGIL: IL CASO DELLE DELIBERE FANTASMA

Gianni Ciccomartino FPCGIL Rieti

Con la consueta regolarità, alle dichiarazioni del Sindaco Emili, fanno da contraltare i fatti. Non si  contano più infatti le circostanze nelle quali il Sindaco Emili  nei confronti di chiunque osi muovere osservazioni alla conduzione della macchina politico amministrativa  del Comune di Rieti, si lascia andare a dichiarazioni tanto roboanti quanto sprezzanti e zeppe di vecchi e nuovi armamentari propagandistici, proclamando ai quattro venti (le rare volte che riesce a sfiorare il merito delle questioni)  le sue verità. Verità relative, in quanto nella maggior parte  dei casi, se non sempre, sono destinate ad essere clamorosamente smentite dai fatti e dai comportamenti concludenti dell’amministrazione da Lui rappresentata.

In occasione della vicenda relativa alle delibere che “non si trovano” le lapidarie dichiarazioni di Emili lasciavano intendere che no, non c’era e non c’è nessun disastro gestionale. Di li a pochi giorni gli atti sarebbero stati “trovati” e regolarmente trasmessi alla FP CGIL , e che no, non esisteva nessuna altra versione della delibera del PEG se non quella deliberata dalla Giunta Comunale. Peccato che la delibera del PEG di cui il Sindaco Emili sostiene l’unicità è stata deliberata a maggio 2010, ma contiene (circostanza sospetta) un allegato datato settembre 2010.

Peccato che la stessa Giunta Comunale è stata costretta nei giorni scorsi a deliberare il “mero ritiro” di due delle deliberazioni di Giunta richieste dalla FP CGIL con la motivazione che “in data 02/02/2011 a seguito dell’assenza del Segretario Generale il Dott. Antonio Preite in qualità di Vice Segretario ha rilevato la mancata redazione della deliberazione…..” e che quindi occorrerebbe affrontare il problema di “atti e i documenti del passato attualmente versanti in una situazione di incomprensibile sospensione ed incompletezza” proponendone il ritiro. In sostanza le delibere “ritirate” sono state deliberate dalla Giunta Comunale, che evidentemente ha deliberato un atto non completo e non redatto.

Si tratta ricordiamo di atti fondamentali per la vita amministrativa dell’Ente, i Piani esecutivi di gestione, con i quali si assegnano le risorse ai dirigenti per il raggiungimento degli obiettivi amministrativi, ed uno in particolare sulla organizzazione generale dell’Ente, atto tutt’altro che banale nella vita amministrativa degli Enti pubblici.

Se non ci fosse da piangere a pensare a che livello di approssimazione si può ridurre un capoluogo di provincia, ci sarebbe dal morir dal ridere se solo si considera che i Piani Esecutivi di Gestione relativi all’anno 2010 sono stato comunicati ai dirigenti nel 2011, e che addirittura il Piano esecutivo di gestione Provvisorio anno 2010 è stato pubblicato nel mese di febbraio 2011, tre o quattro mesi dopo la pubblicazione del definitivo.

In questo mondo al contrario non ci si può stupire quindi che rispetto alla questione del recupero di emolumenti illegittimamente erogati ( per chiarire: emolumenti illegittimamente erogati secondo la Ragioneria Generale dello Stato, liberamente tradotti dal Comune di Rieti in indebitamente percepiti) andando a spulciare tra le varie “esternazioni” di qualche tempo fa troviamo una dichiarazione del Sindaco Emili che testualmente dice “…Si fa tuttavia presente che la gran parte delle questioni, tra l’altro le più rilevanti, sono state già superate dopo la trasmissione delle prime controdeduzioni da parte dell’amministrazione comunale, anche se ciò era ancora sconosciuto alla Ragioneria generale al momento dell’invio della nota” (8 aprile 2010).

Tanto erano stati superati i rilievi che le recenti note con cui si chiede ai vigili urbani la restituzione del “maltolto” fino a 4.500 euro ciascuno deve essere frutto della loro fantasia. Potremmo fare altre decine di esempi. Quel che preme è invece invitare il Sindaco Emili a riflettere attentamente sullo stato di indiscusso caos gestionale che emerge dalle ultime vicende, se non altro per dovere nei confronti  dei cittadini di Rieti, che lo hanno votato in maggioranza e che sono in cima alla classifica dei capoluoghi di Provincia in quanto a tassazione locale.

Dovrebbe riflettere inoltre anche per dovere nei confronti dei dipendenti del Comune di Rieti, che a fronte di una ispezione ministeriale sono stati chiamati, come nel caso dei Vigili Urbani, a restituire cifre di qualche migliaio di euro ciascuno e che non meritano che per qualche puerile tentativo di nascondere o appannare responsabilità gestionali, sono stati tacciati di aver indebitamente percepito alcuni emolumenti, mentre i referti Ministeriali sono chiarissimi a qualificare la faccenda sotto la categoria dell’illegittima erogazione.

Da parte nostra senza dubbio affonderemo la vicenda delle delibere “fantasma” in sede giudiziaria, così come per quanto riguarda la restituzione degli emolumenti eventualmente illegittimamente erogati, porremo in essere tutti gli atti necessari all’individuazione delle responsabilità gestionali e supporteremo in tutti i modi i dipendenti coinvolti in termini anche di resistenza in giudizio.