“Il Comitato Rieti Consapevole accoglie il grido allarmato dei soccorritori del servizio privato di emergenza-urgenza attivi presso le postazioni di Borgo San Pietro e Paganico Sabino che rischiano di essere licenziati come già sta capitando ai colleghi di San Paolo della Croce che si sono visti arrivare lettere di licenziamento dalla Regione Lazio. In seguito infatti all’Avviso pubblico regionale ai sensi dell’art. 16 della Legge n. 56/1987, finalizzati all’assunzione presso l’Ares 118 di Roma di 226 autisti, di cui 100 addirittura senza nessuna esperienza, la Regione manderà a casa oltre 300 barellieri già attivi nella regione in emergenza urgenza, formati e con esperienza.
Dal mese di luglio i barellieri professionisti del settore privato sono entrati in fibrillazione e si è occupata della vicenda la UGL Salute che ha tentato anche di portare la questione della salvaguardia occupazionale nelle sedi deputate regionali, anche in vista del prossimo Giubileo in cui serviranno maggiori risorse specializzate nell’emergenza, ma per il momento non è cambiato nulla. Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, si rifiuta di incontrare i barellieri, e invia lettere di licenziamento ai barellieri di San Paolo della Croce. Naturalmente siamo felici di accogliere le eventuali motivazioni del Presidente Rocca, nel più corretto confronto istituzione-cittadino. sempre che voglia confrontarsi con i cittadini.
Basta con i paroloni, chiamiamo le cose per come stanno, ho personale qualificato e formato e sappiamo quanto l’esperienza conta soprattutto in sanità, li mandiamo a casa e ne assumiamo altri senza esperienza. E’ normale? 300 famiglie in mezzo ad una strada? Come mai in pandemia le autoambulanza private hanno tappato tutti i buchi della sanità pubblica, salvando centinaia di vite e oggi li mandiamo tutti a casa, usati e gettati – denuncia la referente di Rieti Consapevole, Simona Cardella – con il comitato civico da anni cerchiamo di dare voce a chi non ha voce e i lavoratori di Rieti, oggi sono inascoltati.
Abbiamo raccolto l’appello accorato dei barellieri di Borgo San Pietro e Paganico Sabino, che stanno cercando, senza avere molto aiuti e sostegno, di salvare il posto di lavoro di tante famiglie, alcune delle quali monoreddito, altre con situazioni di separazioni con a carico i figli, insomma una pagina brutta di mala gestione delle risorse perché sostituire 300 professionisti del settore emergenza urgenza con personale senza esperienza e qualifica non denota un’oculata gestione delle risorse pubbliche. La preoccupazione è anche per le zone interne che non sono Roma, e non possono essere gestite come una metropoli, hanno necessità diverse e indispensabili per un presidio sanitario, quindi autoambulanze e distretti sanitari e anche sociale per tutelare le stesse comunità delle zone appenniniche, come la provincia di Rieti.
Monitoreremo su questa brutta questione, siamo stanchi di vedere persone disperate e senza lavoro, la politica deve rispondere ai problemi del cittadino che paga le tasse e paga gli amministratori che devono garantire il lavoro e la dignità delle persone, non toglierlo” – conclude Cardella.
Così nella nota il Comitato Civico Rieti Consapevole