La sterile discussione in atto ad Amatrice sulla legittimità di un voto in Consiglio Comunale non può distogliere l’attenzione dal vero problema: la trasformazione del Presidio ospedaliero di Amatrice in Casa della Salute.
I fatti oggettivi sono quelli sulla carta e sono a firma del Commissario ad Acta della Sanità Laziale Nicola Zingaretti. Con il decreto emanato il 5 Agosto, il Presidente della Regione, inequivocabilmente, trasforma il presidio di Amatrice in una sorta di Poliambulatorio territoriale e riconosce ad altri presidi dell’hinterland romano lo status di zona disagiata.
E’ difficile far capire ai cittadini di Amatrice la difesa, peraltro senza proposte, delle posizioni di Zingaretti che, con le sue ultime dichiarazioni, piuttosto che tranquillizzare, li preoccupa ancora di più perché ribadisce le sue intenzioni di ridimensionamento del nosocomio. La campagna mediatica in atto è il segnale che le popolazioni del territorio amatriciano non accetteranno ulteriori umiliazioni. A gran voce continuiamo a sostenere che all’Ospedale di Amatrice vengano garantiti quei requisiti previsti dal DCA 80/2010, compresa l’elisuperficie attivata con inspiegabile ritardo e solo grazie all’intervento della sempre attenta Prefetto di Rieti Dottoressa Chiara Marolla.
Pieno sostegno da parte del Comitato a tutte quelle iniziative, compreso il referendum, che hanno lo scopo di salvaguardare il nostro presidio sanitario e che hanno l’intento di far “essere madre e non matrigna” la Regione Lazio.