Comitato cittadino per il Grifoni: assordante silenzio dei nostri rappresentanti in Regione

Ospedale Grifoni Amatrice

Con soddisfazione prendiamo atto delle dichiarazioni dell’Onorevole Fabio Melilli, il quale riconosce che il modello Casa della Salute “…rischia di non essere funzionale per l’Ospedale di Amatrice” così come noi sosteniamo, senza peraltro essere ascoltati da nessuno, da diversi mesi. Certo è che queste affermazioni si scontrano con quanto previsto e deliberato dal DCA 247 del 25 Luglio 2014 a firma del Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
L’On. Melilli, inoltre, dovrebbe essere più chiaro su quali atti della Regione Lazio sono stati condivisi e avallati dall’Amministrazione Comunale di Amatrice. Chiediamo infatti di far luce su quanto dichiarato, anche con un incontro pubblico, perché il nostro Comitato ha preso atto solo delle delibere di Consiglio Comunale che ribadivano la richiesta di mantenimento dello status di Presidio Ospedaliero Distrettuale di II Livello con Modulo di Emergenza di tipo C, classificazione riconosciuta dal DCA 80/2010 esclusivamente per i presidi ospedalieri posti in area disagiata e a lunga distanza dall’ospedale regionale più vicino.
Di altro tipo sono le dichiarazioni alla stampa del Consigliere Regionale Daniele Mitolo che, dimostrando scarsa attenzione e scarsa conoscenza del problema, afferma dell’attivazione di fantomatici posti letto non previsti dal Piano Polverini. Premesso che detto piano prevede, come è nello stato attuale, la presenza di 8 posti per acuti inquadrati in UOC di Medicina, in quale atto regionale o aziendale si parla di attivazione di posti letto?
Il Consigliere Mitolo forse confonde quanto previsto per l’Ospedale di Amatrice con quanto previsto per quello di Monterotondo. Siamo convinti che queste affermazioni hanno soltanto l’intento di nascondere l’assordante silenzio di cui si sono fatti artefici lui e tutti i rappresentanti della nostra provincia in Regione.
Il Comitato Cittadino per l’Ospedale Francesco Grifoni di Amatrice non è più disposto ad accettare dichiarazioni che non siano supportate da atti ufficiali degli enti preposti.