Taglio del nastro per il nuovo mercato a chilometro zero di Campagna Amica, che verrà inaugurato domani, mercoledì 30 settembre 2020, in Piazza della Repubblica a Rieti. Un progetto promosso e fortemente voluto da Coldiretti Rieti, che da sempre punta alla valorizzazione dell’agricoltura locale e dei suoi prodotti genuini.
Ampia la scelta tra i prodotti che sarà possibile trovare sui banchi delle circa dieci aziende: dall’olio ai salumi, anche quelli senza additivi, dai formaggi freschi e stagionati ai prodotti di gastronomia, quindi pane, porchetta, carne fresca, birra, miele e confetture, soprattutto quelle di castagne.
“Il nuovo mercato che inaugureremo mercoledì – spiega il presidente di Coldiretti Rieti, Alan Risolo – è solo a chilometro zero con aziende del nostro territorio che valorizzeranno esclusivamente i prodotti locali. Questo per noi è un obiettivo strategico per la sostenibilità e lo sviluppo economico di quest’area.
L’obiettivo è quello di riuscire ad ottenere l’inserimento di prodotti a chilometri zero anche nei menu delle strutture ricettive e nei punti di ristoro presenti a Rieti. Un obiettivo, questo, che si inserisce in un più ampio progetto di promozione turistica che abbiamo in mente per questa città”.
Si riparte con un nuovo progetto, dunque, dopo l’esperienza positiva del mercato di Campagna Amica, che si è svolto nei mesi estivi al Terminillo e ha fatto registrare in coincidenza con l’aumento delle presenze di turisti pari ad oltre il 30%, anche un aumento nelle vendite di prodotti. L’appuntamento è tutti i mercoledì dalle ore 8 alle 14.
“Ci tengo a ringraziare il Comune di Rieti – conclude Risolo – per la collaborazione nella realizzazione del nuovo mercato e invitiamo i consumatori a prediligere il made in Italy, che rappresenta una garanzia anche a fronte dei maggiori e più accurati controlli. La qualità indiscussa dei prodotti a chilometri zero è garantita anche dal rapporto diretto con i produttori che incontreranno al mercato.
In un periodo in cui la crisi economica causata dall’emergenza sanitaria ha determinato anche e soprattutto per la filiera agricola, le nostre aziende hanno maggiore bisogno di essere sostenute”.