Il presidente della CNA di Rieti, Gianluca de Santis e la direttrice Vincenza Bufacchi, aderendo ad una iniziativa intrapresa dalla CNA Nazionale, si sono rivolti all’Onorevole Paolo Trancassini per sollecitare un suo intervento almeno per un rinvio dell’imminente scadenza dell’obbligo di stipulare assicurazioni, a copertura dei danni provocati da calamità naturali, previsto per le aziende dalla Legge di Bilancio 2024.
Di seguito il testo lella lettera: “Desideriamo portare alla sua attenzione le forti preoccupazioni di artigiani e piccole imprese in ordine alla imminente scadenza dell’obbligo di stipulare contratti assicurativi (entro il 31 dicembre)a copertura di danni provocati da calamità naturali ed eventi catastrofali. Previsione quest’ultima introdotta dalla legge di bilancio per il 2024, a cui si ricollegano, in caso di inadempimento da parte delle imprese, significative ripercussioni sia con riferimento all’assegnazione di contributi previsti in occasione di eventi calamitosi che, più in generale, nell’accesso a finanziamenti o agevolazioni di carattere finanziario a valere su risorse pubbliche.
È noto che il verificarsi di eventi climatici estremi, con ricorrenza che oramai esula dalla straordinarietà del fenomeno, impone una riflessione ponderata sulle modalità con cui far fronte agli ingenti danni, che lo Stato non riesce a sostenere in via esclusiva. Allo stesso tempo, qualsiasi strumento che attivi sinergie pubblico-private deve essere accompagnato dall’adozione di ogni misura necessaria a prevenire e contenere gli effetti dannosi, a partire dagli investimenti infrastrutturali e dalla manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio.Ciò detto, la nostra Confederazione, già in occasione dell’esame che ha portato all’approvazione della legge n. 213 del 2023, aveva evidenziato notevoli perplessità sulla scelta dell’obbligo assicurativo in capo alle imprese, unico caso in Europa, nonché sul percorso che avrebbe dovutoportare all’attuazione della norma, inadeguato a soddisfare i requisiti essenziali di chiarezza, trasparenza e certezza rispetto all’estrema complessità della materia. In tal senso, avevamo altresì evidenziato che sarebbe stato preferibile introdurre, in luogo di un regime obbligatorio, un sistema premiale sostenuto da una campagna di sensibilizzazione e di formazione rivolta alle imprese, da realizzare anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria.
A pochi mesi dall’efficacia dell’obbligo assicurativo registriamo, da una parte, la mancata adozione del decreto attuativo e, dall’altra, la carenza di uno strutturato confronto tra rappresentati del governo, delle compagnie di assicurazioni e delle organizzazioni datoriali.Permangono, infatti, primarie criticità in ordine alla sfera di applicazione della misura con riguardo ai soggetti destinatari, alla puntuale definizione delle casistiche di eventi calamitosi e catastrofali, all’adeguatezza delle coperture che dovranno essere garantite dalle polizze e, in particolare, in merito ai costi a carico delle imprese, al momento non quantificabili. Sotto quest’ultimo aspetto, ad oggi, ignoriamo i parametri che saranno utilizzati dalle compagnie assicurative nella determinazione dei premi e come questi terranno conto della condivisione del rischio, secondo il principio di mutualità, e della riassicurazione con fondi pubblici per il tramite della SACE.
È di tutta evidenza, che in mancanza degli elementi che consentano di conoscere e confrontare le offerte assicurative, non ci sono le condizioni minime di trasparenza affinchè, entro il 31 dicembre,le imprese possano orientarsi consapevolmente nella scelta della polizza più appropriata alle proprie necessità. È pertanto inevitabile che la decorrenza della misura venga rinviata di almeno 12 mesi. Siamo certi che le buone ragioni sopra richiamate incontrino il suo consenso e, nelle modalità che riterrà più opportune, possano essere utilizzate per sostenere l’intervento legislativo di proroga”. Così nella lettera CNA Rieti