La decisione del governo di procrastinare, in alcuni casi di più di un mese, la riapertura di tante attività è inaccettabile.
Riaprire fabbriche e cantieri va benissimo, ma all’economia del Paese contribuiscono anche tante microimprese del commercio e dei servizi alla persona.
Non solo, queste attività sono quelle che accanto a un ruolo produttivo svolgono anche anche un ruolo sociale. Si pensi a cosa sarebbero tutti i comuni del nostro territorio senza l’unico bar, l’unico negozio di abbigliamento o l’unica merceria, l’unico ristorante, l’unico parrucchiere o parrucchiera!
È inaccettabile, inoltre, la motivazione della premura della salute che avrebbero coloro che vogliono tenere chiuse le attività, mentre imprenditori e imprenditrici, che premono per le riaperture, avrebbero a cuore solo gli affari!
Bisogna ricordate che nelle microimprese gli imprenditori e le imprenditrici, fanno le stesse cose e hanno lo stesso stile di vita dei loro collaboratori e delle loro collaboratrici, tengono alla salute propria e a quella delle persone intorno a loro.
Se, come sembra, e a meno di un miracolo, con il covid-19 dovremo convivere per mesi, forse tanti mesi, dobbiamo imparare a rideclinare la nostra vita e le nostre abitudini. Inutile attendere ancora. Lo Stato dovrà fare in modo che sia possibile effettuare tamponi e test e dovrà controllare e sanzionare chi non rispetta le regole di igiene e distanziamento sociale.
Con la complessità bisogna fare i conti, “maneggiarla”, per così dire, non la si può tagliare e non trovare di meglio che tenere le attività chiuse! Tutto questo prima che sia troppo tardi!