Questo il pensiero della CISL di Roma Capitale e Rieti che intende inserirsi fortemente nell’acceso dibattito cittadino di questi giorni, scaturito anche a seguito della spinosa vicenda dell’Istituto Alberghiero.
"Già in tempi non sospetti, la Cisl individuò per Rieti alcune priorità, finalizzate ad assicurare per il nostro territorio un ritorno allo sviluppo e alla crescita, ineludibili per un tessuto economico stremato da una crisi, soprattutto industriale, che appare per lo più irreversibile. Il recupero delle ex-Aree Industriali cittadine, una seria progettualità per il sito termale di Fonte Cottorella, il completamento della Rieti-Torano e l’intervento sulla Salaria, la costruzione del nuovo Istituto Alberghiero: queste le fondamentali coordinate – dichiarano dalla Cisl di Roma Capitale e Rieti – che potrebbero rilanciare l’economia locale.
Sulle ex Aree Industriali e sulla necessità di un armonico, complessivo recupero delle stesse, la CISL, premessa la non più rinviabile bonifica delle stesse, respinge con forza ogni idea di spacchettamento delle stesse per fare la felicità di questa o quella cordata progettuale dal colore inequivocabile. Non si tratta di respingere soldi che verrebbero sul territorio, caso mai l’idea, davvero residuale e poco limpida, che svendendole man mano e una per volta al presunto investitore di turno, il complesso delle ex-Aree industriali perderebbe definitivamente la destinazione individuata dalla Commissione Tigli che, nella precedente legislatura, condivise con lo stesso Consiglio Comunale dell’epoca (in cui sedeva l’attuale sindaco Petrangeli), una destinazione ‘pubblica’ per il 75%, con il 25% destinato a edilizia residenziale di natura privatistica.
Il progetto della Commissione Tigli – prosegue la nota della Cisl – peraltro, fu oggetto di discussione con tutti gli attori politici, sociali, istituzionali, tra cui perfino il Consiglio dei giovani, e imprenditoriali. Oggi, a distanza di pochi mesi, dalle solite parti ‘politico-sindacali’ si dimentica quello studio per cercare di tirare la volata all’ennesimo privato, per far credere che solo così si potrà tornare a fare sviluppo sul nostro territorio e creare occupazione. Ma a nessuno può sfuggire che, in questi ultimi anni, proprio l’avere cavalcato questo o quell’interesse particolare sia sfuggita del tutto l’idea (e la concomitante necessità) di porre mano a un progetto integrale di sviluppo per Rieti. Un pensiero, questo, di cui la CISL si è fatta portatrice per prima ma non condiviso dalla politica solo per mero interesse di bottega.
Quella stessa politica – continuano dalla Cisl – che oggi vorrebbe imporre la costruzione del nuovo Istituto Alberghiero con modalità inusitate e al di fuori di ogni residuo di legalità. L’Assessore Refrigeri, che abbiamo apprezzato per la posizione sul ristoro pro-Rieti riveniente dallo sfruttamento delle sorgenti Capore-Peschiera, non può continuare a sparigliare le carte, adducendo il pericolo della perdita del finanziamento regionale senza giustificare il motivo per cui si sia prima fatta la gara d’appalto, in attesa della variante comunale al PRG. Né si comprende l’ostinazione a voler costruire la nuova scuola in prossimità del fiume Turano, trascurato da sempre nella sua manutenzione e a forte rischio esondazione: su questo aspetto, la CISL di Roma Capitale e Rieti chiede che sulla questione intervenga ufficialmente il Prefetto, responsabile della sicurezza pubblica sul territorio, per dissipare ogni dubbio. Parimenti, non si comprende il motivo per cui dallo stesso Assessore Refrigeri non sia giunto ulteriore indirizzo per puntare su un sito alternativo e non si sia detto alla popolazionecontribuente che il nuovo Alberghiero basterà solo per 400 studenti, mentre gli altri 600 dovranno essere ricollocati in diverso sito, atteso che lo sviluppo dell’Istituto stesso prevede che nell’AS 2013-2014 il plesso superi i 1000 studenti, giungendo a circa 50 classi (probabilmente sprovviste del servizio di palestra, perché non inserito nel progetto).
Quanto al beneficio a favore della edilizia locale – si afferma nella nota CISL – nutriamo forti perplessità che qualche eventuale sub appalto possa essere di autentico tornaconto per un comparto in crisi strutturale da molti anni. Per una nuova crescita di questo territorio, martoriato dalle non scelte della politica, da interventi episodici per il tornaconto di questa o quella parte politica, da folate demagogiche devastanti, urge un PROGETTO organico di sviluppo: quello stesso progetto che, ad esempio, NON si intravvede nel Bilancio preventivo 2013 del Comune di Rieti, in questi giorni all’attenzione delle Organizzazioni Sindacali.
Vivacchiare alla giornata, amministrando l’ordinario, non guardare oltre la propria ‘bottega’ significherebbe la fine dell’economia del nostro territorio.
La CISL di Roma Capitale e Rieti – conclude la nota – chiede che le diverse problematiche, la stessa AGENDA per RIETI venga portata sui tavoli della Regione Lazio, affinchè una volta per tutte si ponga mano alla calendarizzazione e alla realizzazione di quelle priorità da tempo note e che molti, troppi cavalcano, una per volta, per mero interesse di parte. Ma la CISl è solo dalla parte dei cittadini".