CISL, ANOLF: SCONCERTO SULLE AFFERMAZIONI DI EASTWOOD DELL'ARI

Immigrati a Rieti

Apprendiamo con sconcerto che il signor Edo Ihaza Eastwood, rinviato a giudizio dalla Procura della Repubblica di Rieti per truffa e appropriazione indebita in qualità di rappresentante legale dell’Ari (associazione immigrati Rieti) e responsabile di un servizio ad essi indirizzato afferente al Comune di Rieti, non solo cita la Cisl di Rieti e l’Anolf tra i responsabili della sua attuale condizione di indagato, ma suppone possa essere proprio l’organizzazione sindacale l’artefice del suo allontanamento per un non meglio precisato disegno politico che voleva favorire l’Anolf stesso.

La Cisl, pur non entrando nel merito della vicenda giudiziaria, sarà infatti la magistratura a stabilire le eventuali responsabilità che hanno portato agli accadimenti citati, considera gravi ed equivoche le considerazioni che l’indagato esterna nei confronti dell’organizzazione sindacale e dell’Anolf.

Per questo motivo crediamo doveroso fare chiarezza su alcuni aspetti che allo stesso Eastwood pare sfuggano, come ad esempio il perché si è arrivati a mettere in dubbio l’attività stessa del servizio e la gestione dei fondi ad esso destinati.

Per sbrogliare la matassa a cui il signor Eastwood pretestuosamente sembra volerci avvolgere, bisogna tornare indietro nel tempo di almeno cinque anni. Il 18 maggio del 2006, dopo una lunga battaglia portata avanti dalla Cisl di Rieti sulla mancata erogazione, da parte del Comune capoluogo, delle risorse necessarie al mantenimento della struttura assistenziale denominata Nuur, (struttura destinata a donne e bambini immigrati e gestita dall’Anolf), l’allora gruppo consiliare Udc, decise di chiedere spiegazioni al Sindaco e più direttamente all’assessore dei servizi sociali, per capire i motivi per cui il Comune di Rieti nelle more dell’erogazione del finanziamento regionale sui Piani di zona:
1) Non intendeva oltremodo sostenere la casa di accoglienza, avendo lo stesso sospeso il supporto economico già dal settembre del 2005.

2) Di conoscere nel dettaglio, la rendicontazione dei servizi erogati sotto la voce “altro” con un fondo pari a 309.980 euro relativamente al capitolo “Sistema dell’offerta dei servizi socio assistenziali erogati a favore degli immigrati”.

3) Di conoscere nel dettaglio, la rendicontazione, la tipologia organizzativa, le attività prodotte e il sistema di controllo di qualità sulla gestione e sui risultati attesi relativi al progetto “segretariato sociale” dal costo complessivo di 211 mila euro.

L’interrogazione del gruppo consiliare Udc, ma già prima, la lunga battaglia affrontata dalla Cisl nei confronti del paludoso sistema di organizzazione e gestione delle risorse interno all’assessorato ai servizi sociali del Comune di Rieti e in particolare, sulla gestione dei servizi erogati attraverso la 286 (legge specifica per gli immigrati), portò ad una rivisitazione della cosiddetta “segreteria centrale” gestita fino ad allora dal signor Eastwood.

Un servizio monopolista, in quanto la stessa segreteria centrale, di cui il signor Eastwood era responsabile, di fatto svolgeva un ruolo di coordinamento e controllo  delle attività svolte dalle associazioni, ivi compresa l’Ari, relativamente ai progetti riconducibili alla 286.

Di fatto il signor Eastwood era controllore di se stesso!

L’anomalia denunciata con grande determinazione dalla Cisl fece maturare, nell’amministrazione comunale, il convincimento di dover costituire, all’interno dei servizi sociali del Comune di Rieti, un “Ufficio stranieri” in cui inserire, giustamente, personale esperto proveniente dalle associazioni più rappresentative del settore immigrati, allora operanti sul territorio provinciale.

Pertanto la Cisl di Rieti e l’Anolf stigmatizzano il tentativo, da parte di Eastwood, di strumentalizzare l’intera vicenda tirando in ballo la Cisl, ma prima ancora l’Anolf quale beneficiaria di chissà quali privilegi. Questo perché l’Anolf, non solo è stata costretta a chiudere la sua casa di accoglienza per immigrati Nuur per la mancata erogazione di risorse da parte del Comune di Rieti, ma da alcuni anni ormai, non è più assegnataria di progetti comunali di sostegno ed assistenza agli immigrati.

Inutile aggiungere altro, visto che appare evidente il ruolo giocato, con immutata determinazione e limpidezza dalla Cisl di Rieti, in questa e altre vicende sindacali. Soltanto una cosa ci preme sottolineare. Bene ha fatto il Comune di Rieti a costituirsi parte civile  nel procedimento giudiziario, ma bene farebbe lo stesso a cogliere questa occasione per guardarsi al proprio interno, per fare definitiva chiarezza sulle modalità con cui vengono a tutt’oggi gestiti i servizi riconducibili agli immigrati.