Il circolo Bassa Sabina di Sinistra Ecologia e Libertà in merito alla questione apparsa negli ultimi giorni sulla stampa locale inerente la creazione di una società consortile tra i comuni di Poggio Mirteto, Montopoli e Fara in Sabina esprime alcuni dubbi e considerazioni con l’intento che questi non vengano intesi come fonte di inutili e sterili polemiche ma come spunti che servano a stimolare l’opinione pubblica locale su temi importanti e centrali per il suo benessere e il suo sviluppo.
Ci colpisce l’assoluta fulmineità della decisione. Pur non conoscendo tutti i contorni della vicenda e della decisione presa, la cosa in se ci sembra una questione tutt’altro che irrilevante nel panorama locale; perché allora tre comuni cosi importanti e centrali del nostro territorio (oserei dire i tre più importanti) assumono una decisione di tale portata cosi in sordina?
La domanda che ci poniamo è; ma una decisione dai contorni cosi delicati e importanti non andava concertata con tutti quanti quelli che in merito erano coinvolti? Ci viene in mente il co.tra.l, i sindacati dei trasporti, i comuni limitrofi. Non erano realtà queste che avrebbero meritato un consulto o una concertazione? A suo tempo, quando il comune di Poggio Mirteto prese una decisione simile, nel 98 o 99 se non ricordiamo male, vi fu un ampio dibattito con quelle realtà che in merito avevano competenze e interessi. Oggi no. Si decide e basta senza coinvolgimenti alcuni.
Purtroppo non possiamo che constatare come questa pratica sia in linea con quello che è lo spirito dei tempi, una politica sempre più autoreferenziale che pensa, fa e dispone come più gli sembra consono senza preoccuparsi delle conseguenze delle proprie decisioni.
La cosa è francamente inaccettabile.
Ameremmo veramente sapere il perché di tale fulminea decisione. C’è sempre un perché nelle cose e da parte dei sindaci interessati non vi è alcuna presa di posizione in merito.
Un’altra questione sulla quale ci interroghiamo, relativa questa a Poggio e Montopoli, è perché su questo versante non hanno coinvolto anche gli altri tre comuni facenti parte con loro de L’Unione di Comuni della Bassa Sabina. Si dice sempre di credere in questo ente e poi sistematicamente lo si ignora quando c’è da utilizzarlo per decisioni importanti inerenti lo sviluppo (forse) di questo territorio.
Ma a monte di tutto questo c’è la nostra reiterata preoccupazione per pratiche e metodi della politica sempre più inaccettabili, pratiche e metodi figli di un sistema sempre più autoreferenziale dove l’unico momento di confronto rimangono le elezioni, momento topico al quale tutto è finalizzato e che una volta superato lo si interpreta come una delega in bianco. Fuori da questo ambito non esistono più luoghi dove si fa politica.Con la morte dei partiti è morta anche la politica? Si, ma quello che rimane sinceramente no n ci piace.