Ancora una volta apprendiamo dalla stampa notizie riguardanti il trattamento economico dei dipendenti del Comune di Rieti delle quali le OO.SS. o quantomeno la CGIL FP, non hanno ricevuto informazione.
Un articolo della cronaca locale odierna riferisce circa l’esistenza di rilievi della Ragioneria Centrale dello Stato al Comune di Rieti, rilievi che intervengono pesantemente, oltre che su altri aspetti non di secondaria importanza, sulle dinamiche retributive del personale dipendente ed in particolare degli agenti della Polizia Municipale.
A quanto è dato di capire, sotto la lente del Ministero sono finiti l’indennità di disagio erogate mensilmente al personale della Polizia Municipale, nonché altri accessori finanziati con i proventi contravvenzionali.
Così come pare che il Ministero abbia intimato al Comune di procedere al recupero delle somme “illegittimamente erogate”.
La posizione della FP CGIL in merito è presto detta:
si proceda alla verifica delle responsabilita’ (che di certo non possono ricercarsi fra i lavoratori ai quali nulla può essere addebitato o richiesto) e alla ricostituzione del fondo per la parte impropriamente impiegata.
Si proceda quindi alla contrattazione del fondo così ricostituito, perchè se e’ vero che nulla può essere chiesto indietro ai dipendenti e’ altrettanto vero che un eventuale utilizzo illegittimo del fondo penalizza tutti i dipendenti che della illeggittima corresponsione non hanno goduto.
Preannunciamo comunque che metteremo il nostro servizio legale a disposizione di qualunque lavoratore fosse personalmente chiamato al predetto recupero.
Le eventuali responsabilità gestionali, politiche e, perché no anche sindacali, non possono tradursi in una operazione i cui effetti gravino sui lavoratori direttamente interessati (l’importo da recuperare potrebbe essere plausibilmente maggiore di 5.000 euro cadauno), o sugli altri dipendenti che, se si sono visti liquidare una produttività collettiva da miseria.
Ciò non è infatti estraneo anche alla ridotta disponibilità del fondo per le motivazioni citate. Ancor meno accettabile è tale ipotesi soprattutto se i rilievi “odierni” erano già stati formulari due anni or sono e si è pensato bene di mettere la testa sotto la sabbia e di non assumere alcuna decisione, aggravando la posizione dei lavoratori.
Chiediamo quindi che una buona volta il Comune, tanto suscettibile quando sente parlare di trasparenza e di “zone d’ombra nella gestione del personale”, porti con urgenza a conoscenza delle OO.SS. i reali termini della questione, cosa che si è ben guardato dal fare in occasione delle prima ispezione, per una necessaria “operazione verità”, sia in termini di emolumenti corrisposti e presuntivamente non dovuti, nonché sulle conseguenze in termini di legittimità del pronunciamento del Ministero in termini di concorsi interni e della attuale programmazione triennale delle assunzioni.
Spiace infine dover dire che forse ha ragione la FP CGIL quando cerca di pretendere il rispetto delle regole (spesso rubricate a “cavilli formali”, come nel caso del Comportamento antisindacale vinto nei confronti del Comune di Rieti), visto la fastidiosa tendenza dei nodi ad arrivare, ogni tanto, al pettine.