Chiuse le celebrazioni per il 170° anniversario della Repubblica Romana

Fortemente voluto dal Comitato Provinciale di Rieti dell’Istituto Storico del Risorgimento e con la fattiva collaborazione dell’Associazione Culturale Reatina “Domenico Petrini”, della Federazione Regionale Lazio dell’Associazione Nazionale Volontari e Reduci Garibaldini e dell’Archivio di Stato di Rieti, l’ultimo evento in calendario, per celebrare il 170° anniversario della Repubblica Romana, si è svolto sabato 23 marzo a Rieti, con l’inaugurazione del busto bronzeo di Anita Garibaldi, opera dello scultore, prof. Luca Rampazzi, di Longone, e con un convegno sulla leggendaria compagna di Giuseppe Garibaldi, dal tema: “Ana Maria De Jesus Ribeiro Garibaldi.

La cerimonia dello scoprimento del busto di Anita Garibaldi si è tenuta nella prima mattinata, in una magnifica giornata di sole, nello scenario del parco di via Liberato di Benedetto, alla presenza delle autorità cittadine civili e militari, delle rappresentanze diplomatiche di Brasile ed Uruguay, della prof.ssa Annita Garibaldi Jellet, pronipote dell’Eroe, della prof.ssa Anna Maria Isastia docente di Storia Contemporanea presso la Sapienza Università di Roma e di un folto pubblico.

La cerimonia è stata allietata dalla banda “Santa Cecilia” di Cittaducale, in camicia rossa, diretta dal M° Luca Gianni, che ha eseguito musiche risorgimental-garibaldine. Ha dato inizio alla manifestazione il dott. Lino Martini, vice presidente dell’Associazione Culturale Reatina “Domenico Petrini”, in sostituzione della presidente, Signora Dimitra Thanou, recentemente scomparsa, per la quale è stato osservato un minuto di silenzio, passando poi a ringraziare tutti gli intervenuti alla manifestazione e quanti, associazioni e privati cittadini, hanno contribuito materialmente e finanziariamente alla realizzazione dell’opera, mediante l’adesione ad una sottoscrizione cittadina in danaro.

Anita Garibaldi, moglie fedele, madre premurosa, visse oltre un mese e mezzo a Rieti (26 febbraio-13 aprile 1848), uno dei più sereni periodi della sua vita a fianco del marito, impegnato nel completamento della Prima Legione Italiana, che poi condusse alla difesa della Repubblica Romana. Fu proprio a Rieti che i due coniugi concepirono il quinto figlio, mai nato, perché Anita morirà nelle valli di Comacchio, senza avere il tempo di dare alla luce il bambino, stremata dalla malattia e dalla fatica, al termine della rocambolesca ritirata da Roma dopo l’occupazione della città ad opera delle truppe del generale francese Oudinot.

Il 23 marzo 2019 per la città di Rieti è un giorno importante, e il risultato ottenuto è nato da un gioco di squadra, nel quale tutti hanno fatto fino in fondo la loro parte.

Al termine della cerimonia si è proceduto allo scoprimento del busto bronzeo da parte della pronipote dell’Eroe, prof.ssa Annita Garibaldi Jellet, coadiuvata nell’operazione dalla rappresentante dell’Ambasciata uruguayana a Roma.

Come da programma, la seconda parte della manifestazione si è svolta prima sotto i portici del Xomune, con la deposizione di una corona d’alloro sotto la lapide che ricorda i caduti della Repubblica Romana e, a finire, nella sala Calasanzio, dove la docente universitaria Anna Maria Isastia ha presentato un’interessante relazione su Anita.