Chiuse 5 strutture per anziani nella provincia di Rieti. CGIL e SPI: “Sono anni che denunciamo”

Quello che la CGIL e lo SPI CGIL denunciano da tempo sulle strutture sanitarie e socio sanitarie per gli anziani viene confermato purtroppo dall’indagine dei NAS e NIL dei Carabinieri, ai quali si esprime il plauso e l’ apprezzamento.

Carenze igienico sanitarie, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza dei degenti e dei dipendenti, dei contratti di lavoro e mancata certificazione dei lavoratori.

Questa la situazione verificata dai nas dei carabinieri in provincia di rieti che ha determinato la chiusura di 5 strutture per anziani non autosufficienti a seguito di un anno di indagini con 13 controlli complessivi. Si pone intanto con la massima urgenza la necessità della ricollocazione degli anziani ospitati e del personale delle 5 strutture chiuse. La cgil e lo spi cgil rieti roma eva chiedono al Prefetto di Rieti un urgente tavolo di discussione su questi problemi.

Chiedono alla regione  Lazio il rispetto e l’attuazione dell’accordo sottoscritto il 30 settembre 2020 per la una diversa politica sanitaria e socio sanitaria per gli anziani. Tra i punti vi era la costituzione di 20 Rsa pubbliche per circa 1000 posti letto, una diversa residenzialità per gli anziani fragili, la riforma delle case di riposo attualmente equiparate ad una qualsiasi altra attività commerciale, l’adeguamento dell’assistenza domiciliare per assistere gli anziani il più possibile a casa e la necessità di una incisiva presenza dei comitati di partecipazione 

Di recente il Parlamento ha approvato, dopo anni di impegno della CGIL, una legge sulla non autosufficienza. La sua attuazione deve essere una priorità per la Regione Lazio se non si vuole ripetere le drammatiche esperienze della pandemia e dare dignità agli anziani spesso im condizione di fragilità estreme. Così nella nota la CGIL Rieti Roma eVa e lo SPI CGIL