E’ partito, con un investimento di 45 milioni di euro, il progetto digitale del Ministero dello Sviluppo Economico, denominato “Piazza Wi Fi Italia”, che offre connettività gratuita con priorità per i comuni terremotati del sisma 2016 e per quelli con popolazione inferiore ai 2000 abitanti (161 nel Lazio). Si tratta in verità del rilancio di un vecchio progetto, più volte annunciato, che prometteva di dare all’Italia un Wifi pubblico nazionale.
L’obiettivo è quello di permettere a tutti i cittadini ed in particolare a quelli che abitano nei comuni minori o terremotati di utilizzare per lo studio, per il lavoro e per il tempo libero una rete gratuita e diffusa su tutto il territorio nazionale.
Il progetto prevede l’installazione di hotspot in prossimità dei luoghi d’interesse culturale, artistico o turistico, mentre nei comuni più grandi l’intervento sarà realizzato anche nelle periferie. Il cittadino potrà gratuitamente accedere alla rete dei punti WiFi, esistenti e futuri, scaricando l’app WiFi Italia, realizzata per avere un unico e semplice sistema di accesso delle reti presenti sul territorio nazionale. Una volta installata l’app, la connessione sarà automatica in tutti i punti della rete.
Tutti i Comuni potranno fare richiesta di punti Wifi direttamente online, registrandosi sulla nuova piattaforma web accessibile dal 26 febbraio scorso sul sito http://wifi.italia.it/it/come-aderire/, come conferma di aver già fatto il sindaco di Castelnuovo di Farfa, Luca Zonetti.
Il Ministero informa che la realizzazione dei punti WiFi (nonché la loro configurazione, gestione e manutenzione per 3 anni) sarà a carico di Infratel Italia Spa, la società che sta realizzando la rete, mentre ai Comuni spetteranno la fornitura di alimentazione elettrica per gli apparati, nonché la connettività Internet per i suddetti punti (per i Comuni colpiti dal sisma 2016 anche la connettività è a carico di Infratel).
Anche l’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, aderisce a “Piazza WiFi Italia”, promuovendo tra i suoi associati il progetto e le modalità di partecipazione.
I primi Comuni che saranno serviti sono quelli colpiti dal sisma del 2016 (138) in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, nei quali sono state già avviate le attività di progettazione d’intesa con le amministrazioni locali.
I comuni reatini coinvolti nella sperimentazione del progetto sono: Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Borbona, Borgo Velino, Castel Sant’Angelo, Cantalice, Cittaducale, Cittareale, Leonessa, Micigliano, Poggio Bustone, Posta, Rivodutri e la stessa Rieti. In un secondo momento saranno serviti tutti i comuni italiani sotto i 2000 abitanti (3.407).
Alla fine tutti i comuni italiani (7.917) dovrebbero essere connessi. Se ne parla dal 2011, speriamo che questa volta il progetto diventi realtà in un paese che è fermo mentre il mondo corre verso il futuro.
Giuseppe Manzo