Cgil, Cisl, Uil: Nessuna risposta dall’incontro con il Commissario Farabollini

Si è svolto ieri, martedì 28 maggio, l’incontro con il Commissario al Sisma Farabollini, richiesto a gran voce dalle Segreterie Nazionali di CGIL CISL UIL. Le Segreterie Nazionali hanno chiesto al Commissario, alla luce dei gravi ritardi della ricostruzione, quali siano i nodi da sciogliere al fine di accelerare e rendere più agevole l’iter della ricostruzione.

Si è tornati a chiedere anche l’istituzione di un tavolo permanente con una cabina di regia a livello nazionale che coordini gli interventi sui territori colpiti dal sisma del Lazio, delle Marche, dell’Umbria e dell’Abruzzo.

I responsabili territoriali di CGIL CISL UIL, delle regioni interessate, hanno concentrato i loro interventi sulle macro problematiche che fanno da comune denominatore, per tutti i territori, ed in modo particolare quelle relative: al personale precario dipendente degli enti locali, al DURC di congruità, al CAS ed alla busta paga pesante. Per ciò che riguarda nello specifico il Lazio e cioè il territorio reatino, abbiamo ribadito, oltre alle problematiche sopra menzionate, anche la drammatica situazione legata al territorio figlia da sempre della carenza di infrastrutture.

“Abbiamo comunicato al Commissario Farabollini di quanto concordato al tavolo regionale e delle mancate risposte, che però sono arrivate, per una apparente assenza di sinergia tra governo centrale, regione e territorio.

Sul versante delle infrastrutture abbiamo di nuovo chiesto a gran voce l’intervento del governo che, insieme con la Regione Lazio, deve definire compiutamente luogo e tempi certi della ricostruzione del nuovo ospedale di Amatrice e del nuovo ospedale generale di Rieti, il raddoppio dei 35 chilometri della via Salaria per Roma, nel tratto San Giovanni Reatino e Passo Corese, e gli investimenti strategici sul versante del collegamento ferroviario nella tratta Rieti-Terni-Orte-Roma.

Dall’ufficio dell’USR abbiamo appreso infatti che solo poco più di 700 domande sarebbero giunte dai privati per la ricostruzione a fronte di circa 9.000 domande attese dall’ufficio. Abbiamo dunque voluto stimolare l’attenzione del commissario su un aspetto che per noi è determinante e che diciamo da anni: senza infrastrutture non ci sarà ricostruzione e sviluppo.

Scegliere di proseguire a vivere in un territorio di montagna, deve avere garantiti quei servizi essenziali e quel senso di positività che Governo e Regione devono trasmettere ai cittadini attraverso ospedali, rete viaria, scuole, cioè infrastrutture. Ciò che ci ha lasciato basiti sono state le risposte e le argomentazioni addotte dal Commissario il quale, per farla breve, ci ha comunicato che nulla di quanto richiesto è di sua competenza, in quanto il suo compito, è esclusivamente di “monitoraggio circoscritto alle aree da ricostruire”.

Dunque nessuna risposta attesa è giunta alle organizzazioni sindacali. Non ci resta che attendere la convocazione del sottosegretario Crimi al quale formuleremo le stesse richieste e la necessità di aprire un tavolo governativo permanente per i territori del sisma. Inoltre facciamo appello ai rappresentanti in Parlamento del territorio reatino, di opposizione e di maggioranza, che si facciano portavoce attiva di una battaglia che è di un intero territorio e che deve unire tutti.

I sindacati a difesa di cittadini della provincia di Rieti comunicano, a questo punto, che sono pronti alla mobilitazione in ogni forma ritenuta opportuna.

CGIL Roma est Valle dell’Aniene e Sabina Romana Stefano Rinaldi, CISL Roma Capitale e Rieti Paolo Bianchetti, UIL Rieti Alberto Paolucci