CGIL, CISL, UIL: CONTINUE CONFERME SU LIMITI E CONTRADDIZIONI DELLA GESTIONE DELLA SANITA' REATINA

Ospedale San Camillo de Lellis di Rieti

“Sulla gestione della sanità reatina, il tempo ci sta dando ragione. Ieri ne abbiamo avuta dimostrazione durante l’incontro con l’Azienda sanitaria locale alla presenza del direttore sanitario Pietro Scanzano –esordiscono così i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Tonino Pietrantoni, Bruno Pescetelli e Alberto Paolucci.

Incontro che abbiamo ritenuto interrompere per riflettere e far riflettere, sul ruolo che il sindacato confederale deve assumere nei delicati rapporti che intercorrono con l’Azienda, anche alla luce di importanti decisioni che la stessa si accinge ad adottare con la presentazione del nuovo Atto aziendale”.

“Quanto accaduto ieri non fa che confermare le perplessità espresse in più occasioni sui limiti e le contraddizioni che hanno contraddistinto in questi sette mesi la gestione della sanità reatina da parte di questa nuova amministrazione aziendale.
E’ bene ricordare, che sin dall’inizio, Cgil, Cisl e Uil, avevano denunciato un modus operandi, da parte del direttore generale Rodolfo Gianani, a dir poco discutibile, poiché non rispettoso del ruolo rappresentativo del sindacato confederale. Un soggetto che in qualsiasi realtà regionale o territoriale, là dove c’è un minimo di vera concertazione, viene chiamato ad esprimersi, soprattutto quando si trattano temi importanti e delicati come il diritto alla salute, che coinvolgono tutti i cittadini”.

“Il direttore generale Gianani, contravvenendo ad accordi precisi sanciti durante colloqui e incontri intercorsi con i sottoscritti – continuano Pietrantoni, Pescetelli e Paolucci – che prevedevano l’istituzione di un tavolo confederale in cui sviluppare una linea comune su cui intervenire unitariamente, una volta trovata la soluzione al problema  trattato, ha viceversa limitato il nostro ruolo, eludendo lo strumento della concertazione con atti precisi e inequivocabili.
La recente decisione del manager di bloccare la degenza infermieristica e la ristrutturazione delle attività ambulatoriali del presidio Marzio Marini di Magliano è uno di questi. Decisione discutibile, poiché assunta senza alcuna vera concertazione”.

“Un atteggiamento contraddittorio, che si ritrova anche nella stesura dell’Atto aziendale, che proprio nei prossimi giorni verrà finalmente presentato completo di quelle modifiche imprescindibili per una migliore gestione delle risorse umane e delle strutture semplici e complesse e rispettoso delle linee guida regionali.
Proprio come Cgil, Cisl e Uil avevano auspicato sin dall’inizio – precisano i sindacalisti – certi che l’Atto, così come era stato delineato inizialmente, non era rispondente ai livelli minimi di assistenza, alle esigenze dell’Azienda e alle necessità di razionalizzazione richieste dalla Regione.

Per esserci permessi di dissentire su tale argomento, il direttore Gianani ci configurò come dilettanti. Alla luce degli ultimi sviluppi ci chiediamo chi è davvero il dilettante?

Infine – concludono Pietrantoni, Pescetelli e Paolucci – vorremmo sapere, una volta per tutte, se questa Azienda è intenzionata ad aprire un confronto serio con le organizzazioni sindacali confederali, nel rispetto di regole e norme che ad oggi sono state stravolte da un atteggiamento unilaterale nella gestione della sanità.

Da parte nostra c’è tutta la disponibilità a trattare, nella consapevolezza del momento difficile che la sanità regionale sta vivendo, purché l’interlocutore  sia proteso all’ascolto e al dialogo, poiché i problemi della sanità investono tutti i cittadini, molti dei quali sono da noi modestamente rappresentati”.