CGIL CISL e UIL ritengono non più differibile la ristrutturazione della rete ospedaliera provinciale

CGIL CISL e UIL ritengono non più differibile nel tempo la ristrutturazione complessiva della rete ospedaliera provinciale, anche per ridurre sensibilmente il fenomeno della mobilità passiva sanitaria e rispondere alle esigenze per le acuzie più diffuse, in base alle caratteristiche socio-demografiche del territorio reatino. Non a caso, secondo i dati del 2013, risulta un saldo negativo di 12.700 ricoveri e prestazioni fruite fuori della ASL di Rieti, pari al 48% dei cittadini residenti nel territorio che si sono rivolti ad altre ASL e Ospedali, ubicati nel Lazio o in altre Regioni.

In tale contesto, è ormai necessario valutare con attenzione  l’opportunità di costruire un nuovo ospedale, segnale inequivocabile di voler rilanciare nel medio termine la sanità pubblica sul territorio di Rieti sia in termini di offerta di servizi e prestazioni che di potenziamento degli stessi.

Ciò, perché a giudizio di CGIL CISL e UIL l’intervento previsto per la sua messa a norma rischia di essere ridondante e, nel tempo, economicamente svantaggiosa, risalendo la costruzione del San Camillo de Lellis agli anni sessanta, con notevoli criticità  strutturali e di  messa a norma ad oggi fin troppo evidenti. La scelta di costruire un nuovo ospedale avrebbe gli effetti positivi suddetti, nel rispetto dei requisiti normativi e di sicurezza nonché di economia energetica, e la sua realizzazione – con costi verosimilmente equivalenti e con tempi di realizzazione più brevi rispetto alla ristrutturazione – garantirebbe un investimento di lungo termine e, soprattutto, una struttura idonea a un suo armonico, graduale sviluppo.

Ecco perché, a giudizio di CGIL CISL e UIL confederali, lo sforzo congiunto dovrà essere rivolto alla Regione Lazio per far orientare questo Ente verso un diverso investimento degli oltre 75 milioni di Euro esclusivamente per la costruzione di un nuovo ospedale più moderno e funzionale. Va altresi considerata la necessità di dichiarare Rieti “Zona Disagiata”, in deroga ai provvedimenti ed ai vincoli di contenimento della spesa pubblica.

Di grande importanza, poi, assume il fatto di non perdere l’opportunità, per questo territorio già colpito da una straordinaria calamità, quella del terremoto del 2016, di poter ricostruire l’Ospedale Grifoni di Amatrice utilizzando il finanziamento messo a disposizione oltre che dalla Regione anche dalla Germania.
Si ritiene in merito che questo progetto debba avere l’ambizione di offrire servizi adeguati per tutte le comunità locali, tenendo soprattutto in debito conto le caratteristiche del geo/territorio e quindi con concetti antisismici all’avanguardia: sotto questo aspetto, l’individuazione della location sarà cura di chi abbia le competenze giuste in termini di edilizia sanitaria nel rispetto delle norme vigenti a riguardo.
in ogni caso, sulla dotazione dei connessi reparti e personale, CGIL CISL e UIL ritengono di poter fornire un contributo, essendo espressione diretta delle istanze e necessità rivenienti dall’intero territorio di elezione.

CLINICIZZAZIONE DELL’OSPEDALE SAN CAMILLO DE LELLIS

Questo particolare aspetto di sviluppo e consolidamento del Polo ospedaliero provinciale, a giudizio di CGIL CISL e UIL dovrà essere ripreso e rilanciato con l’obiettivo finale di poter fare della struttura un vero Polo di eccellenza, e dando contestualmente corso al superamento delle cd barriere regionali, fin troppo penalizzanti sul fronte della mobilità passiva.

PROBLEMATICHE DEL PERSONALE

Per permettere a questa Azienda il suo rilancio, CGIL CISL e UIL ritengono imprescindibile attivare delle corrette politiche del personale, sia dal punto di vista gestionale, occupazionale e formativo, sia attraverso assunzioni mirate, con concomitante formazione sanitaria specifica che abbia la capacità di essere in linea con i processi e le linee di produzione utili al territorio. E se, finalmente, si sta risolvendo, attraverso un laborioso percorso di stabilizzazione, il cronico problema di una parte del personale precario, CGIL CISL e UIL non possono non osservare come detta stabilizzazione, se da un lato risolve le legittime aspettative di tutti quei lavoratori che da anni garantiscono i servizi sanitari, dall’altro, questo processo non può certo essere inteso come la soluzione idonea nei confronti di un organico complessivo, che rimane comunque insufficiente per garantire prestazioni sanitarie adeguate.

Sul versante più generale, è sotto gli occhi di tutti (REGIONE LAZIO compresa) il fatto che diversi professionisti stiano lasciando l’ASL di Rieti, mentre gli stessi primario della Chirurgia e della Fisiatria si trasferiranno a Roma, avendo vinto avvisi per Direttore di UOC.

Proprio questi numerosi avvisi di mobilità banditi a Roma porteranno via da Rieti a breve altre professionalità (nella fattispecie due medici di Fisiatria e uno Neuropsichiatra Infantile), mentre chi non può non riesce a lasciare Rieti per mobilità, si dimette, come è accaduto per l’altra neuropsichiatra: ciò ha praticamente determinato lo smantellamento totale del TSMREE di Rieti. E senza dimenticare quanti, sempre del comparto medico, verranno presto collocati in quescienza.

A tutto ciò, si aggiunga la riduzione drastica degli interventi chirurgici negli ultimi mesi per mancanza di chirurghi ed anestesisti, che ha determinato l’ulteriore incremento di una già consistente mobilità passiva .

Una situazione che, purtroppo, nel definire DRAMMATICA, si spera non divenga irreversibile. Un’altra nota dolente, infine, è il ricorso sconsiderato al personale in somministrazione (circa 260 unità) che negli anni ha contribuito a garantire i servizi sanitari ed amministrativi, soprattutto dell’Ospedale San Camillo de Lellis. Si auspica anche su questo fronte che, gli avvisi pubblici in corso di pubblicazione, per diversi profili professionali, riescano a far diminuire drasticamente il ricorso a tale tipologia contrattuale, consentendo al contempo una forte riduzione della spesa.

Insomma, CGIL CISL e UIL confederali richiedono all’Assessore regionale alla Sanità un forte impegno per superare i vincoli di Bilancio relativi al budget assunzionale, al fine di consentire l’atteso potenziamento delle risorse umane dell’ASL di Rieti, tale da poter andare ben oltre l’impegno economico per le stabilizzazioni.

ASSISTENZA TERRITORIALE INTEGRATA e DI BASE

Il territorio di Rieti, come noto, conta 156.554 abitanti di cui 43.162 ultra 65 enni, pari al 27,57 per cento, con un tasso di invecchiamento pari al 24,5 contro quello della regione Lazio pari al 22,3. In questo quadro, occorre considerare che la forte incidenza di anziani colloca il territorio della provincia tra quelle più anziane con conseguenze patologiche ed epidemiologiche caratterizzate dalla cronicità e da malattie degenerative.  Sulla base dei dati della ASL di richieste di esenzione dai tickets, circa 9mila pazienti risultano affetti da ipertensione, 6mila da diabete mellito, 5.500 da patologie cardio cerebrovascolari e 2mila da patologie tiroidee.

Queste OO.SS confederali ritengono, pertanto, essenziale rispondere alle esigenze di detta configurazione demografica, residente in 73 comuni, spesso località montane e con popolazioni sotto i mille abitanti.  Il terremoto ha, poi, ulteriormente aggravato disagi e difficoltà già presenti nel territorio, accentuando la distanza tra fabbisogni sociali e sanitari e la risposta dei servizi sanitari e sociali. Per questo si propone di riorganizzare il servizio sanitario, realizzare una vera integrazione socio-sanitaria e un potenziamento dell’offerta di prestazioni sanitarie territoriali per rispondere a simili esigenze. Alle risorse messe a disposizione della Regione e dagli Enti Locali, pertanto, occorrer aggiungere quelle sollecitate alla Comunità internazionale e/o frutto della generosità dei cittadini e delle Associazioni, anche a seguito del terremoto. Questa opportunità va colta, ridisegnando la mappa dei servizi sociali e sanitari del territorio con una strategia chiara e condivisa.

RETE DELL’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA

I piani sociali 2018-2020, che, come CGIL CISL e UIL abbiamo unitariamente condiviso sono il punto da cui poter avviare una corretta integrazione socio-sanitaria. Su detti piani occorrerà chiedere un incremento di risorse, in particolare nelle zone del terremoto, e una periodica verifica, almeno semestrale, che veda la partecipazione di Enti Locali, Distretti, Terzo Settore e Organizzazioni di rappresentanza sociale e sindacale, vale a dire CGIL-CISL-UIL.

RETE DELLA RIABILITAZIONE

La riabilitazione è una delle esigenze più sentite dalla popolazione anziana e va implementata nell’intero territorio di elezione. Oggi si constata che si tratta di un’attività sanitaria quasi totalmente assente e su cui è necessario intervenire.
A questo riguardo è intanto fondamentale attivare la struttura riabilitativa, già realizzata a Poggio Mirteto, inaugurata da tempo ma non ancora funzionante.  Con la pari esigenza e opportunità di individuare strutture riabilitative su altri territori.

RETE DELL’ASSISTENZA DOMICILIARE E DELLA TELEMEDICINA

In quest’ambito, CGIL CISL e UIL registrano la novità della sperimentazione dell’infermiere di comunità ma anche e soprattutto la necessità della implementazione dell’assistenza domiciliare, settore strategico in una realtà costituita da piccoli paesi, per lo più montani, con caratteristiche demografiche particolari e patologie croniche-degenerative diffuse.

A questo settore va affiancata la sperimentazione della telemedicina, la nuova frontiera della salute del futuro e per cui il territorio del reatino rappresenta un ambito di sperimentazione ottimale.
Ciò, fa il paio con la situazione, vieppiù crescente, dei malati cronici, il cui futuro non potrà certo rimanere legato a misure di carattere episodico.
Liste di Attesa.

Come previsto nell’accordo tra OO.SS. e Regione Lazio va sollecitata la definizione, della Delibera per la costituzione dell’Osservatorio Aziendale sulle liste d’attesa e il rispetto delle tempistiche e modalità d’urgenza previste nelle disposizioni della Regione Lazio stessa. CGIL CISL e UIL chiedono, almeno in forma sperimentale, di attivare accordi con i MMG per la prenotazione a carico degli stessi delle prestazioni, sollevando da tali procedure i cittadini.

RSA e Case di Riposo
Le scriventi Organizzazioni Sindacali confederali ritengono di dover andare ad una verifica dei fabbisogni di RSA e Case di Riposo, in particolare prevedendo nuove strutture da parte del servizio sanitario pubblico.
Proponendo al contempo la istituzione di un Osservatorio specifico che valuti il rispetto dei requisiti e delle norme sulla qualità delle prestazioni erogate ai pazienti.

Medicina d’urgenza
Anche per simile ambito, CGIL CISL e UIL chiedono di verificare con Enti Locali e ASL lo stato dell’arte sulla medicina d’urgenza che necessiterebbe di luoghi specifici attrezzati, anche con illuminazione notturna, per l’elisoccorso (almeno uno per distretto socio-sanitario e in particolare nelle zone montane).

CASE DELLA SALUTE

Su questo argomento, CGIL CISL e UIL ritengono sia necessario attuare rapidamente quanto previsto dalla Regione Lazio: realizzare in ogni distretto almeno una casa della salute. Le Case della salute sono, infatti, luogo principale dove realizzare l’integrazione socio-sanitaria, collocare i PUA e costruire una rete con i MMG. Attualmente, l’unica in funzione è quella di Magliano Sabina. Quindi vi è la necessità di urgentemente individuare e creare strutture adeguate anche negli altri distretti, a cominciare da quello di Rieti, differenziando (e alleggerendo) le funzioni tra Ospedale e Casa della Salute.
Nel contempo si potrebbero prevedere aperture di UCP, in particolare a Rieti, Poggio Mirteto, Osteria Nuovo, Santa Lucia di Fiamignano
Per quello che concerne la Casa della Salute di Magliano Sabina, per il quale le scriventi OO.SS, hanno seguito la sua evoluzione con interesse, si ritiene necessario portare a termine l’annunciato progetto di convenzione con il vicino Ospedale di Civita Castellana in modo da realizzare una proficua collaborazione tra Asl di Viterbo e Rieti, e tra Distretti, in modo da integrare l’offerta delle prestazioni sanitarie e ottimizzare entrambe le strutture a vantaggio delle esigenze delle comunità che, pur in provincie diverse, hanno evidenti contiguità territoriali.

PARCHEGGIO OSPEDALE SAN CAMILLO DE LELLIS

La condanna, avverso la scelta dell’ASI di rendere a pagamento il già gratuito parcheggio antistante il nosocomio di via Baroni, rimane tutta ed è legata, precipuamente, alla totale assenza di motivazione etica nei suoi principi applicativi. CGIL CISL e UIL , nel ribadire la legittimità del tavolo istituzionale avviato dal Prefetto di Rieti, chiedono che l’intera zona antistante il San Camillo de Lellis sia assoggettata a un complessivo riordino di carattere sia urbanistico che a livello di viabilità.

Chiedono alla Dirigenza di ASL e ai Sindaci dei comuni di Rieti e Cittaducale di farsi costanti e coerenti portavoce e interlocutori privilegiati con ASI delle diverse istanze provenienti dall’utenza più debole e disagiata, affinché la fruibilità della zona adibita a parcheggio sia economicamente più favorevole per non aggravare una situazione dei singoli già compromessa.