Ieri a Milano, presso la sede del Consorzio euro 2000 è stato comunicato ai sindacati che con la chiusura dell’appalto con Inalca il Consorzio deve mettere in mobilità oltre 900 lavoratori in tutta Italia. In conseguenza di questa comunicazione è stato firmato “l’accordo” per avviare le procedure previste dalla legge 223/91
Sabato 27 all’assemblea dei Soci, molto probabilmente, verrà avviata la procedura per la messa in liquidazione coatta della Società Cooperativa.
Si chiude in questo modo, in un contesto che é tutto, meno che chiaro, un’esperienza che dal 1990 aveva in qualche modo rappresentato il tentativo di tenere insieme i processi lavorativi nella grande industria agroalimentare del Cav. Creminini.
Come già detto, e vogliamo ricordarlo, i novecento lavoratori sono stati “appoggiati” presso una agenzia di lavoro interinale che li sta “somministrando” ad Inalca per permetterle di continuare a fare produzione.
Già nel modo in cui dobbiamo descrivere quello che sta accadendo c’é la pazzia di un sistema che tratta i lavoratori come merce, come “pacchi” depositati, o come “medicine” somministrate.
La Flai Cgil chiede che cessi quanto prima questo stato di cose, che Inalca si faccia carico di questa situazione, che si arrivi presto ad una soluzione stabile, garantendo diritti e contratto nazionale di lavoro a quei lavoratori.
L’Italia é una Repubblica fondata sul lavoro, dovrebbero ricordarselo tutti, sempre.
Nota di Antonio Polidori della Flai Cgil Rieti-Roma EVA.