CENTRALE A BIOMASSE, LA EPICO SRL DEVE CHIARIRE MOLTE COSE

Centrale a biomasse a Fara Sabina

In qualità di membro del Direttivo del Comitato Difesa del Territorio Orazio De Paola è stato chiamato dagli operatori confinanti l’impianto a biomasse della EPICO Srl che, dalle ore 20.00 di giovedì scorso, ha cominciato ad emettere vistosamente fumi nell’aria circostante.

Le persone, preoccupate per la loro salute hanno da subito avvertito fastidio alla gola e agli occhi e ritenuto necessario avvertire le Autorità competenti e gli organismi di controllo che sono intervenuti sia nella sera di giovedì che la mattina seguente.

Per quanto riguarda l’accaduto – afferma De Paola – sarebbe necessario che l’amministratore delegato della EPICO spiegasse:

1. Per quale motivo, alla domanda di un Pubblico Ufficiale, quale il Comandante D’Ambrosio, di cosa si fosse bruciato, ha risposto che si trattava di solo gasolio e poi quando su richiesta dei presenti, il Comandante chiedeva di verificare se all’interno del bruciatore fossero presenti delle ceneri, egli si rifiutava e solo quando la D’Ambrosio ha minacciato di chiamare il Giudice per l’autorizzazione ha acconsentito l’ingresso all’interno dello stabilimento. Guarda caso si scopre che non era solo gasolio. E’ evidente che impedendo l’accesso ad Arpa, Forestale e comune di Cittaducale, l’azienda non ha applicato la prescrizione n.18 dell’autorizzazione unica rilasciata dalla Provincia. Ai sensi della stessa Autorizzazione, è stata data comunicazione di avvio impianto? Dopo questo atteggiamento, come ci si può fidare dei dati che verranno forniti dalla EPICO durante il funzionamento dell’impianto? Non sarebbe più opportuno che un ente come l’Arpa, faccia dei rilievi ambientali ora che la centrale è spenta e dopo, con diverse condizioni climatiche?

2. L’AD spieghi per quale motivo di carattere organizzativo si fa una prova di accensione dopo il tramonto e oltretutto spegnendo tutte le luci di un impianto mai avviato prima. Sono state rispettate le norme di sicurezza?

Visto l’atteggiamento della proprietà, insieme alle persone direttamente coinvolte dall’accaduto, siamo giunti – continua l’ex membro del Direttivo del Comitato Difesa del Territorio – alla decisione di sottoporre all’autorità giudiziaria tutta la documentazione raccolta dal 2008 ad oggi, dalla quale ci si possono porre interrogativi di legittimità su tutto l’iter autorizzativo.

a) Se è regolare che la ESSEPI il 20/11/07 presenti in Provincia, al protocollo n. 71134 istanza di attivazione della procedura allo scopo di ottenere l’autorizzazione unica senza avere titolarità su nessun lotto di terreno;

b) Se è regolare che il Consorzio Industriale in data 17 Gennaio 2008 con delibera 6 Agosto assegni il lotto alla ESSEPI senza dare informativa alla Cotral S.p.A, proprietaria del terreno;

c) Se è regolare la concessione per costruire n.282 – Autorizzazione n.3 del 11 Giugno 2008 all’allora ESSEPI S.p.A. sul terreno di proprietà della Cotral Spa, senza che il Cotral abbia avuto informazione e che solo con l’atto di esproprio del 20 Aprile 2010 (circa due anni dopo) venne informata di non essere più titolare del terreno;

d) Se è legittima la determina provinciale n.31 del 01 Febbraio 2010 dove si concede una seconda proroga di 12 mesi (dopo i primi sei), ma questa volta retroattiva perché scaduta da 55 giorni, con contestuale trasferimento della titolarità della concessione (scaduta) dalla ESSEPI all’EPICO Srl e sul terreno ancora di proprietà del COTRAL;

e) Se l’atto di esproprio per pubblica utilità, del 20 Aprile 2010 repertorio ASI n.1557, nei confronti di un’azienda pubblica quale il COTRAL e a favore di un privato abbia tenuto conto dell’interesse pubblico prevalente come previsto dalla legge in materia di esproprio;

f) Se il prezzo di esproprio di € 367.818,85 sia congruo considerato che il terreno è stato rivenduto alla EPICO Srl dopo soli 55 giorni al prezzo di € 411.843,50 oltre l’iva, con atto repertorio n.7961 in data 15 Giugno 2010, con guadagno netto di € 44.024,65. Come sono stati destinati questi utili?;

g) Perché espropriare la Cotral S.p.A. del terreno in oggetto per poi rivendergli un nuovo terreno con atto pubblico del 18 Febbraio 2011 repertorio n.8653, cioè dopo 8 mesi e, per di più, in una posizione da molti ritenuta poco adatta tenendo anche presente quanto sta avvenendo in questi mesi di preoccupazione, da parte dei sindacati, per la mancanza di un deposito Cotral nel comune capoluogo e le conseguenti spese che la società si trova a sostenere. Sarebbe interessante sapere se da quest’operazione poco chiara, vi sono stati danni per la società Cotral S.p.A. e quindi per tutta la collettività;

h) In ultimo chiediamo di conoscere le responsabilità ed i motivi per i quali i cittadini di Rieti ed in particolare di Vazia, Madonna del Passo, Lugnano, Cupaello, Villa Reatina e Campoloniano non abbiano potuto esercitare il diritto alla tutela della propria salute tramite un rappresentante del proprio comune all’interno della conferenza dei servizi.

“Detto ciò colgo l’occasione – conclude Orazio De Paola – per dare le dimissioni dal Comitato Difesa del Territorio, seguitando a stare in prima fila con i cittadini e con tutti coloro, anche giovani membri del comitato stesso, che hanno a cuore veramente la salute pubblica e l’idea chiara da che parte stare”.