CDLT e FP CGIL: “Siamo all’epilogo di Risorse Sabine?”

“Stando ai provvedimenti in discussione in commissione bilancio, Proposta di legge Regionale n. 170 del 30 luglio 2024, la storia di una azienda del territorio e dei 64 lavoratori rimasti, rischia di finire qui. Senza ripercorrere la storia sbagliata di questi lavoratori, la cruda realtà è che l’attuale maggioranza regionale, per di più, in linea con quella provinciale, si avvia a lasciare 64 lavoratori, ultra cinquantenni e ultrasessantenni, senza alcun reddito e tante amministrazioni locali del territorio senza personale adibito ai servizi ai cittadini.

Una agitata assemblea tenuta ieri sera, 24 settembre, ha licenziato un programma di iniziative per contrastare questo scellerato disegno, iniziando dalla proclamazione dello stato di agitazione, che porterà a proteste locali, davanti la sede della Provincia ed in Regione Lazio. Le Organizzazioni Sindacali ritengono inaccettabile che questi lavoratori e questo territorio mai così numericamente rappresentato in Regione, venga umiliato in questo modo.

Venerdì prossimo, salvo altri rinvii, la Commissione Bilancio della Regione Lazio si riunirà di nuovo e siamo appesi a due articolati emendamenti, presentati dal PD Prima firmataria Droghei e da AVS firmato da Marotta, ed uno presentato dal consigliere Michele Nicolai di Fratelli d’Italia. Sconcerta l’assenza e il silenzio, di esponenti politici di maggioranza ad iniziare da chi più volte si è vantato di lavori fatti proprio con questi lavoratori che oggi rischiano di essere cancellati.

Chiediamo alla maggioranza di battere un colpo per dimostrare che le rappresentanze numeriche dentro le Istituzioni Regionali siano finalizzate alle risposte che il territorio richiede. Il primo appuntamento sarà per domani 26 settembre a partire dalle ore 10.30 davanti la sede dell’Amministrazione Provinciale con un presidio finalizzato ad un incontro con la presidenza”.

Così nella nota la CDLT CGIL Rieti Roma Est ed FP CGIL Rieti Roma Est nelle persone di Claudio Coltella e Stefano Branchi