La Compagnia del Violangelo di Violetta Chiarini, ha festeggiato a Casperia il Carnevale con la penultima manifestazione, per la stagione teatrale in corso, del progetto “Teatro in Provincia- anno II: 14 Teatri x 30 Autori”, promosso dal Centro Nazionale di Drammaturgia Italiana Contemporanea (Ce.N.D.I.C.), diretto da Maria Letizia Compatangelo, che ha per scopo la valorizzazione degli autori di teatro italiani viventi e la diffusione delle loro opere nel mondo. Il progetto, ideato da Duska Bisconti, con la collaborazione di Antonia Brancati e Paolo Valentini, è al secondo anno di vita. Anche a Casperia – suggestivo borgo medioevale della Sabina e la più piccola delle città partecipanti alla kermesse teatrale, per la maggior parte capoluoghi di provincia – si è rinnovato il successo della prima edizione dell’anno scorso.
In particolare, presso il Centro Culturale “Piccolo Teatro del Violangelo”, creato e diretto da Violetta Chiarini, si sono alternati prestigiosi attori della scena italiana teatrale e cinetelevisiva, tra cui Liliana Paganini, Emanuele Vezzoli, Vito di Bella, Cristina Fondi, Stefano Skalkotos, Marina Vitolo e molti altri, che hanno interpretato, nelle numerose mise en éspace a cura della stessa Chiarini, testi tratti da opere di drammaturghi italiani contemporanei viventi.
Nella manifestazione del 22 febbraio scorso sono stati presentati corti teatrali di Luciana Luppi, Antonio Perrotta, Stefania Porrino, Antonio Sapienza, Luisa Stella, che sono stati interpretati, sempre per la regia di Violetta Chiarini, da Nicola Caccavelli, Patrizia Casagrande, Daniela Igliozzi, Andrea Rettagliati e dalla stessa Chiarini, che si è avvalsa per le musiche di scena di songs dal suo repertorio di cantante di musica classica leggera e, per la collaborazione tecnica, di Walter de Angelis e di Emanuele Lotti del DAMS-Università di Roma.
La performance si è aperta con “Foglia di ficus” di Antonio Sapienza, un testo drammaturgicamente ben costruito, sul tema dell’amore “anziano”: un sessantenne sposato si innamora di una prosperosa trentenne e tenta di venir fuori dal solito triangolo con una certa dignità chiedendo invano aiuto alla figlia. Nicola Caccavelli ha tratteggiato il personaggio dell’innamorato fuori stagione con accenti di umanità e simpatia, alternati a momenti divertenti e di felice autoironia. Patrizia Casagrande, attrice di forte personalità, è stata una figlia più autocosciente e matura del padre, molto efficace nel suo rifiuto di farsi mediatrice nei confronti della madre e moglie tradita.
Il secondo testo presentato è stato “Attrice per un giorno”, un acuto monologo satirico di Luciana Luppi sulla dilagante consuetudine di mettere in scena il proprio matrimonio, a qualsiasi costo, come fosse uno spettacolo televisivo. Magistrale l’interpretazione di Violetta Chiarini nel ruolo di una donna che torna a casa, dopo la sua festa nuziale, stanca e stressata e prende improvvisamente coscienza di aver recitato la parte della sposa secondo il copione delle convenzioni sociali e dei desideri dei parenti, per i quali ciò che conta è l’apparenza, che complica la vita, in un dispendio di tempo e di energie. Il racconto fatto dalla protagonista di come sia stata indotta ad agire al di fuori del suo vero essere e dei suoi reali desideri è tanto crudo quanto esilarante, grazie soprattutto alla ben nota forte vena tragicomica della Chiarini.
E’ stata poi la volta de “L’ultimo degli dei”, di Luisa Stella: un dialogo improbabile tra una donna eccentrica e strana – che per lenire imprecisate ferite spirituali si è ritirata in un’isola deserta dove si dedica al culto feticistico del dio Priapo – e un uomo che ha perduto l’aereo e, in attesa del successivo, si avventura in una parte selvaggia dell’isola, non distante dall’aeroporto. Il testo, più bizzarro che interessante, è stato vivificato da un’accorta regia e dalla bravura degli attori. Daniela Igliozzi ha interpretato il personaggio della donna in chiave divertente e funny, conferendogli a tratti un caldo spessore umano, molto ben coadiuvata da Andrea Rettagliati, nel ruolo del simpatico, colto e curioso viaggiatore.
Quarto testo della serata, “Il solito angolo”, di Massimiliano Perrotta: un uomo e una donna, che un tempo stavano insieme, si rivedono dopo tanti anni. La scena inizia con una specie di incontro-scontro che via via si trasforma in un ritrovarsi dei due ex partner per riprendere il rapporto amoroso. La sottile, sensibile regia nel far procedere delicatamente per gradus l’azione psicologica, nonché l’affiatamento della coppia Patrizia Casagrande – Andrea Rettagliati, in una recitazione in cui il non detto ha contribuito in gran parte al crescendo di emozioni, hanno evidenziato la validità intrinseca del testo che, a nostro avviso, è stato il migliore come impianto drammaturgico.
Molto teatrale, tuttavia, anche il monologo di Stefania Porrino, “Risvegli”, che ha concluso la manifestazione. Eccone l’argomento: Viola va in coma dopo aver subito un incidente. Nello stato di pre-morte, ha modo di sperimentare un’altra dimensione di esistenza e di rivedere con una nuova consapevolezza i rapporti affettivi più importanti della sua vita, quello con il padre e quello con il marito. Un testo profondo, ricco di messaggi positivi, come nello stile della Porrino, che riesce a teatralizzare alte espressioni della filosofia dello spirito. Violetta Chiarini, artista sensibile alla spiritualità, si è calata agevolmente e fino in fondo nel personaggio di Viola, con quella rara capacità, che abbiamo più volte apprezzato anche nei suoi concerti di songs classici, non solo di conquistare il pubblico nella sua energia attentiva, ma anche di catturarlo in un forte coinvolgimento emotivo. Testo e interpretazione eccellenti hanno fatto sì che “Risvegli” fosse il vincitore della serata. Infatti – come avviene in contemporanea in tutti i quattordici teatri aderenti al progetto, che presentano gli stessi cinque autori dei trenta in gara, distribuiti appunto in gruppi di cinque per ogni serata – il pubblico di Casperia, partecipe e caloroso, ha votato al termine dello spettacolo il testo preferito.