Che l’epurazione settaria di personale sgradito a questa amministrazione avesse devastato la funzionalità di uffici strategici del Comune è ormai cosa purtroppo assodata e conosciuta a tutta la struttura sia politica che amministrativa. Nel silenzio colpevole di una maggioranza per la quasi totalità asservita e di una giunta assolutamente inadeguata, la segreteria generale che dovrebbe essere il motore dell’amministrazione si è trasformata in una specie di tribunale dell’inquisizione capace solo di falcidiare tutti coloro che non si piegano alla “mala gestio” dei dictat imperiali.
Ed in questo caos gestionale che vede già l’Urbanistica completamente paralizzata, le Attività Produttive ridotte all’inerzia totale, i Servizi Sociali oramai da mesi senza una vera guida dirigenziale, per non parlare dello sfascio della Polizia Municipale e del naufragio delle Manutenzioni, oltre al non pervenuto delle Politiche Culturali (a proposito, ma l’Assessore che da mesi non frequenta il Palazzo continuiamo a pagare comunque lo stipendio oltre a tenergli calda la poltrona?) e dei Lavori Pubblici (ad eccezione dei cantieri frutto del lavoro della passata amministrazione) la segreteria generale continua a sfornare perle di inadeguatezza arrivando persino a verbalizzare la presenza in Consiglio comunale dell’Assessore Vincenzo Rinaldi!!!! Ebbene sì, Vincenzo Rinaldi! Lapsus freudiano o ennesimo rimpasto di giunta in vista idoneo a soddisfare nuovi appetiti nonché a pagare il trasformismo politico di chi continua a saltare di qua e di là cadendo sempre in piedi?
Quanto potrà durare ancora questo scempio amministrativo al quale stiamo quotidianamente assistendo? Ed i consiglieri che supportano questa maggioranza quanto potranno smarcarsi domani dalla responsabilità di aver sostenuto l’insostenibile? Il livello è colmo: che la città abbia uno scatto di orgoglio e così come ha festeggiato sostenendolo uno slogan accattivante come “Diventiamo Sindaco”, oggi abbia la capacità di salvaguardare se stessa e ricacciare nel loro mondo ovattato, costruito sulla fatica altrui e sull’inconsistenza propria, l’espressione della peggiore politica oggi al governo della città.