«Mi trovo in forte disaccordo con il mio segretario generale provinciale e, per questo, intendo replicare alle sue dichiarazioni. La situazione della piana reatina non è critica. E’ assolutamente drammatica».
E’ con questo tono ironico che il segretario organizzativo della Uil di Rieti, Alvise Casciani, torna sul tema del degrado della zona della piana reatina sollevato una settimana fa dal segretario generale provinciale della Uil, Alberto Paolucci.
«Noi siamo il sindacato dei cittadini per definizione – spiega Casciani – e per questo siamo attenti a tutte le esigenze della popolazione reatina. La zona della piana, ormai, è ridotta a terra di nessuno. Il degrado la fa da padrone sia sul versante della Ternana, dove ci sono meno abitazioni, sia sul versante delle cosiddette Comunali, dove ci sono più famiglie. Da anni segnaliamo all’amministrazione comunale ciò che non va, ma sono anni che i nostri appelli cadono nel silenzio. E’ ora che questa storia finisca».
Mancanza di rete fognaria adeguata, mancanza di una rete di distribuzione del metano ma anche scarsa manutenzione delle strade sono solo alcuni dei problemi che i reatini della piana debbono affrontare.
«Il nostro segretario generale – prosegue Casciani – ha parlato di scarsa manutenzione. E’ stato troppo buono: la manutenzione in molti casi è inesistente. Le fogne, in pratica, non esistono e le case non sono ancora allacciate alla rete del metano. Non esiste un piano di adeguamento e non sembra che nessuno se ne stia preoccupando. Cosa dire delle strade? nel periodo primaverile le erbacce diventano altissime e poi tutto viene lasciato all’abbandono con proliferare di insetti e rettili. Tanto per fare un esempio, in via Criano è stata predisposta una piattaforma per i cassonetti della raccolta differenziata: non c’è mai stata manutenzione e per raggiungere i cassonetti in inverno si deve attraversare uno spiazzo fangoso».
Il rammarico di Casciani è dato dalle enormi potenzialità non sfruttate della zona, sia in termini paesaggistici sia in termini lavorativi.
«La piana reatina – conclude Casciani – ha rappresentato per anni un punto di riferimento di tutta la città. Era la zona di produttività agricola ma anche il posto dove passeggiare a piedi o in bicicletta nelle belle giornate. Quante volte abbiamo visto, ad esempio, famiglie o persone andare alle Comunali per passare qualche ora all’aria aperta? Oggi non è possibile farlo. Passeggiare per la piana significa doversi preoccupare di sporcizia, insetti, rettili e quant’altro. Quella dei sentieri paesaggistici è una delle nuove frontiere del turismo ecologico.
A Rieti abbiamo avuto la fortuna di avere avuto in dono da Madre Natura dei luoghi unici. Peccato che in troppi, soprattutto nei palazzi del potere, ancora non se ne siano accorti»