Tanto sulla base dell’affinità politica, quanto in forza di un rapporto familiare, invio l’estremo saluto al Senatore Bruno Vella. In una delle ultime conversazioni, mi rivelò che venne attratto e coinvolto nella sfera politica direttamente da mio padre.
La sua figura si identifica con il periodo di massima rilevanza del socialismo italiano, momento nel quale seppe rivestire le maggiori cariche a livello locale ed affermarsi in sede nazionale con l’elezione a Senatore della Repubblica. Dalla netta tempra riformistica e dal costante ascolto ai bisogni, con Bruno Vella dilegua l’espressione di una cultura politica inclusiva, fatta di confronto e dialogo, incline ad una costante, paziente, saggia tessitura.
Atteggiamenti inscritti in un’epoca della politica ancora ispirata da chiari riferimenti culturali e da un senso di appartenenza, nella cornice di un’impresa collettiva, e nell’orizzonte di un progetto. D’altra parte le caratteristiche descritte, in Bruno Vella non derivavano solo dall’impronta storica ma, anche, dalla dimensione umana, perennemente contrassegnata dal sorriso, dalla disponibilità e da una laica spiritualità, ad un tempo testimoniata ed alimentata dalla sua spiccata passione per l’arte e per la natura.
La cifra progettuale di un’impresa collettiva seppe declinarla anche in privato, edificando un nucleo familiare, con la moglie professoressa Giacinta ed il figlio avvocato Andrea, di alta dignità. Carlo Ubertini, Consigliere Comunale PSI