E’ importante mantenere i riflettori accesi sulla vicenda ASM e sul futuro di una azienda che, per rispetto della verità, è stata portata sull’orlo del dissesto finanziario da gestioni allegre del passato e da una privatizzazione del 40% che non ha prodotto, oggettivamente, alcun miglioramento né dal punto di vista finanziario né dal punto di vista dell’operatività dell’esercizio.
Tutto questo si è realizzato con una proprietà (il Comune di Rieti) con un segno politico diverso dall’attuale (privatizzazione compresa); da quando l’attuale giunta si è insediata, da un lato i restringimenti legislativi sull’indebitamento degli EE.LL. e dall’altro le incombenti necessita di un debito ereditato dalle vecchie gestioni, hanno quasi ingessato le iniziative volte alla risoluzione dei problemi.
Per quanto detto appare corretta l’iniziativa di alcuni lavoratori che, attraverso gli organi di stampa, chiedono di sapere quale sarà il futuro loro e della loro Azienda.
Ma sarebbe bastata un minimo di attenzione per verificare che le OO.SS. dal livello Confederale fino alle RSA hanno chiesto, non più tardi di un paio di settimane fa, ad Azienda e Proprietà, ogni livello secondo le proprie prerogative, l’apertura di tavoli di confronto per mettere nel massimo della trasparenza i progetti sul futuro dei servizi attualmente svolti da ASM, nella piena coscienza della necessità del risanamento e della modernizzazione della stessa ASM, condizioni queste ineludibili per garantire servizi alla città e diritti ai lavoratori.
La vicenda Romana di “Mafia Capitale” del resto è li ad ammonirci dei rischi che si celano dietro certi privati per nulla interessati alla qualità dei servizi erogati e al rispetto dei diritti e del salario dei lavoratori e molto attenti, viceversa, al proprio tornaconto personale da raggiungere, purtroppo, anche con mezzi illeciti.
Noi pensiamo ancora che la risposta delle istituzioni alla domanda di servizi da parte dei cittadini sia contenuta in una sana gestione delle aziende pubbliche e nel coinvolgimento di tutte le parti sociali: Sindacati ed Associazioni, nella costruzione e nel controllo dei processi; per questo crediamo fermamente, nell’ambito delle compatibilità che la realtà economica ci impone, che l’unica risposta sia contenuta nella ri-pubblicizzazione totale di ASM.
Per il futuro di ASM, per i cittadini e per i lavoratori che ci operano, abbiamo richiesto più tavoli con le controparti coinvolte, perché rivendichiamo la condivisione dei progetti e la trasparenza della gestione, coscienti che, per quanto già detto, ci troviamo ad operare in condizioni difficilissime ma certamente non impossibili.
Giovedì 22 us si è tenuto un primo incontro tra Ente.Locale. e OO.SS. Confederali in cui si sono chiariti i percorsi che verranno intrapresi su ASM a partire dai prossimi mesi: la Proprietà impegnerà l’azienda all’analisi sistematica delle capacità economiche, all’individuazione delle criticità per addivenire, in tempi brevissimi (Febbraio 2015), ad un piano industriale capace di individuare obiettivi di breve e medio termine e le relative risorse necessarie al loro raggiungimento, nell’ambito di uno strategico rilancio sul piano regionale; il Sindaco si è impegnato al mantenimento di un tavolo di confronto con le controparti sindacali per poter cogliere e condividere ogni suggerimento utile al miglioramento del percorso intrapreso.
Tutto risolto?
Certamente no, siamo in attesa della convocazione delle Organizzazioni Sindacali di categoria per comprendere, ad esempio, se in sede Aziendale, quanto affermato sul tavolo Istituzionale dal Sindaco con le Confederazioni trovi rispondenza adeguata e condivisione in termini operativi con i rappresentanti provinciali dei lavoratori. Siamo contemporaneamente in attesa della convocazione delle Rappresentanze Sindacali Aziendali sui temi caldi della manutenzione, dell’organizzazione del lavoro e del parco mezzi.
L’apertura di tavoli di confronto, con un sistema chiaro di relazioni sindacali è, secondo il nostro punto di vista, garanzia di trasparenza e partecipazione dei cittadini-lavoratori alla cosa pubblica, la rottura di questo modello virtuoso aprirebbe una stagione di conflitti ed incomprensioni non auspicabili.
Il Segretario Generale Filt CGIL di Rieti Sandro Caringi.