"Nel carcere di Rieti l’assistenza sanitaria ed infermieristica per i detenuti e per gli agenti di polizia penitenziaria è garantita dalle 8.00 alle 21.00 – a dichiararlo in una nota Paolo Camardella, Funzione Pubblica CGIL Roma e Lazio e Gianni Ciccomartino, Funzione Pubblica CGIL Rieti – nonostante la legge la preveda per l’intero arco della giornata.
E’ già accaduto che operatori e detenuti siano stati costretti a ricorrere alle cure della guardia medica o, nei casi più gravi, al trasporto presso l’ospedale tramite il 118. La mancanza dell’assistenza notturna è causata dalla carenza di personale e di risorse finanziarie. Infatti, a Rieti è presente personale sufficiente a coprire un bacino di detenuti pari a 150 unità, del tutto inadeguato a fronte dei 300 che normalmente si avvicendano in quella struttura, in linea con il sovraffollamento delle carceri della Regione che oggi ospitano 6986 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di poco più di 4000".
Così una nota Fp Cgil di Roma e Lazio. "In tutto questo – continuano Camardella e Ciccomartino – la Regione Lazio, che dovrebbe garantire l’assunzione di figure professionali per risolvere il problema, è assolutamente assente. Ma tant’è: sappiamo che in questo momento alla Regione sono dediti ad altri impegni urgenti, come quello di acquistare 70 trita carte al modico prezzo di 14.000 Euro o come assumere i soliti amici a spese della comunità. La Fp Cgil reputa intollerabile il protrarsi di questo stato di cose che, peraltro, potrebbe avere anche risvolti di carattere penale. Chiediamo che tutte le istituzioni interessate si attivino per consentire che anche nel carcere di Rieti sia ripristinata la legalità anche alla luce del dettato costituzionale. In ogni caso saremo a fianco dei lavoratori laddove dovessero insorgere problemi a carico di essi".