Carceri, Associazione Coscioni lancia podcast sul sovraffollamento

L’Associazione Luca Coscioni, impegnata nella difesa dei diritti civili e del diritto alla salute, ha lanciato nei giorni scorsi una serie di 102 diffide alle Direzioni Generali delle ASL delle città che ospitano i 189 istituti penitenziari italiani, denunciando gravi carenze nelle condizioni igienico-sanitarie delle carceri. La stessa associazione annuncia anche un podcast “Voci del XV Libro Bianco sulle Droghe”, prodotto in collaborazione con Eumans, per esplorare l’impatto del proibizionismo sul sovraffollamento carcerario e sulle condizioni di vita dei detenuti.Marco Perduca dell’Associazione Luca Coscioni, ex Senatore radicale e Presidente del Referendum Cannabis, oggi coordinatore delle iniziative legate all’antiproibizionismo dichiara: 

“A quasi trentacinque anni dalla sua emanazione, la legge 309/90, altresì nota come Testo Unico sugli Stupefacenti, costituisce il principale strumento di carcerazione in Italia. Il controllo di un fenomeno sociale di tali proporzioni, come il mercato delle sostanze illecite, è stato affidato a una gestione che, invece di inquadrarlo in un’ottica sanitaria, ha optato per una criminalizzazione sempre più aggressiva nei confronti dei consumatori, minando così la tutela costituzionale del diritto alla salute.

Ad oggi, oltre un detenuto su tre è incarcerato ai sensi del Testo Unico sulle Droghe: una chiara rappresentazione di come si sia passati da politiche di welfare a logiche securitarie”. ‘Voci del XV Libro Bianco sulle Droghe’ nasce con l’intento di offrire una lettura critica di questa situazione, analizzando statistiche, interventi di riduzione del danno, condizioni penitenziarie e le proposte legislative su cui costruire alternative alla War on Drugs. Il podcast includerà anche interviste agli autori de ‘Il gioco si fa duro’, quindicesima edizione del Libro Bianco sulle Droghe, un rapporto indipendente sugli effetti del Testo Unico sugli stupefacenti (DPR 309/90) sistema penale, servizi, salute delle persone che usano sostanze e sulla società promosso da La Società della Ragione,  Forum Droghe, Antigone, CGIL, CNCA, Associazione Luca Coscioni, ARCI, LILA e Legacoopsociali con l’adesione di A Buon Diritto, Comunità di San Benedetto al Porto, Funzione Pubblica CGIL,  Gruppo Abele, ITARDD, ITANPUD, Meglio Legale e EUMANS.  

Il Libro Bianco illustra i numeri nazionali delle presenze in carcere raccontando un quadro di grande illegalità: 61.133 con oltre un terzo per reati di droga. Si tratta di una significativa pressione sul sistema penitenziario, dove 12.946 detenuti, pari al 34,1% del totale, sono in carcere per violazioni della legge sulle droghe del 1990, una percentuale quasi doppia rispetto alla media europea del 18%. Non solo, 17.405 detenuti sono registrati come tossicodipendenti, il 28,9% del totale, un ulteriore record negativo dai tempi della legge Fini-Giovanrdi. L’articolo 73 del Testo unico sulle droghe ha causato 10.697 ingressi in carcere nel 2023, il 26,3% del totale, contribuendo in maniera significativa al sovraffollamento. 

GIÀ ONLINE L’Italia e la 309/90. Le condizioni di vita dei detenuti20 e 23 agosto: L’esigibilità del diritto alla salute27 e 30 agosto: I corpi in carcere3 e 6 settembre: L’Italia, l’Europa, il mondo10 e 13 settembre: Scenari internazionali

Regione Lombardia – 143% (8.349 uomini e 464 donne)

Regione Friuli-Venezia Giulia – 140% (651 uomini e 27 donne)

Regione Veneto – 135% (2.513 uomini e 131 donne)

Regione Lazio – 129% (6.409 uomini e 433 donne)

Regione Molise – 129% (355 uomini)

Regione Basilicata – 125% (460 uomini)

Regione Emilia-Romagna – 124% (3.541 uomini e 172 donne)

Regione Campania – 120% (7.200 uomini e 331 donne)

Regione Liguria – 120% (1.268 uomini e 66 donne)

Regione Umbria – 119% (1.531 uomini e 69 donne)

Regione Calabria – 110% (2.918 uomini e 67 donne)

Regione Marche – 110% (905 uomini e 21 donne)

Regione Piemonte – 109% (4.186 uomini e 160 donne)

Regione Sicilia – 104% (6.497 uomini e 252 donne)

Regione Abruzzo – 101% (1.602 uomini e 88 donne)

Regione Toscana – 99% (3.059 uomini e 85 donne)

Regione Trentino-Alto Adige – 91% (426 uomini e 46 donne)

Regione Sardegna – 83% (2.128 uomini e 50 donne)