“Manna (Lisiapp): decisione troppo affrettata per mancanza di organico”, esordisce cosi la nota della segreteria generale del Libero Sindacato Appartenenti Polizia Penitenziaria Lisiapp per voce del suo leader nazionale Mirko Manna, “così è stato deciso nelle stanze del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria che da l’autorizzazione all’apertura del nuovo padiglione del carcere di Rieti senza tenere conto delle condizioni e della pianta organica effettiva”.
Il personale di Polizia penitenziaria continua il segretario generale Manna, ne ha avuto comunicazione nei giorni scorsi dalla Dott. Vera Poggetti direttrice della struttura penitenziaria reatina la quale ha comunicato che, “a seguito di uno sfollamento di altri Istituti Laziali si è reso necessario attivare e rendere operativo i padiglioni dell’istituto penitenziario”.
Ad oggi, sottolinea Manna dopo la forzatura avvenuta a Marzo 2011 dalla precedente Direzione e le manifestazioni dei sindacati a sostegno del personale, si è provveduto comunque all’apertura di una nuova sezione del reparto G2 senza nemmeno tenere conto delle problematiche in atto e di investire le organizzazioni sindacali in tale decisione. Secondo noi afferma Manna, questo provvedimento prelude alla prossima apertura delle restanti sezioni del reparto G2 per poi pianificare la successiva apertura dei reparti G3 e G4 che porterebbe la capienza dell’Istituto di Vazia a circa 500 detenuti nonostante le richiamate problematiche di carenza di personale ma oltre ciò anche di gestione sanitaria.
Ad oggi, denuncia il sindacato Lisiapp, la ASL locale non ha previsto un servizio di guardia medica notturna con conseguenza che dopo le 20.00, in caso d necessità, si è costretti a far intervenire la Guardia Medica esterna con i notevoli disagi che questo comporta per i Cittadini di Rieti e per i detenuti gravemente Malati. Poi continua la nota Lisiapp, entrando nello specifico, la locale cucina centrale del carcere è in grado, viste le attrezzature di cui dispone, di confezionare pasti per non più di 180 detenuti.
Il servizio operativo locale delle traduzioni ha un parco auto scarso e inadeguato per i compiti che svolge, inoltre conclude Manna la struttura oltre essere priva di organico previsto per attuare e giustificare le aperture dei reparti in questo stato, sicuramente si riverserà in modo insostenibile un carico di lavoro superiore sulle spalle dei poliziotti, oltre che una scarsa presenza di sottufficiali di Polizia Penitenziaria mentre negli uffici comincia a scarseggiare il materiale di cancelleria in particolare la carta per le fotocopie.