Cancellazione Prefettura, incapacità del territorio di esprimere parlamentari all'altezza

La cancellazione della Prefettura, prima paventata oggi purtroppo assoluta certezza, unitamente al più che probabile taglio della Camera di Commercio e del Corpo Forestale dello Stato, sono la dimostrazione dell’incapacità della nostra provincia di saper esprimere, ormai da troppi anni, parlamentari all’altezza e che sappiano interpretare davvero gli interessi del territorio.
Se, oltre alla scomparsa della Prefettura, si aggiungerà nel 2016 la cancellazione delle Province dalla nostra Costituzione, Rieti non sarà più un capoluogo di Provincia.
Considerando le circa 257 tra funzioni e procedure che, secondo un calcolo del Viminale, le UTG svolgono, non solo sicurezza ma anche immigrazione, protezione civile, questioni elettorali e amministrative di ogni genere, si capisce benissimo che le implicazioni per la cittadinanza saranno moltissime e di non poco conto.
Ci riesce difficile comprendere l’effetto positivo che il governo Renzi pensa di raggiungere con il taglio di oltre 40 Prefetture, atteso che, come risulta da uno studio del Mef la rete delle Prefetture stesse costa circa mezzo miliardo di euro, di cui l’80% sono spese per personale dipendente, quasi del tutto incomprimibili.
Di fronte alla necessità di mitigare più possibile gli effetti negativi sui nostri concittadini di una riforma assurda, voluta e votata da una maggioranza di governo non eletta ma nominata, la nostra proposta, che rivolgiamo al Sindaco Petrangeli è quella di mettersi a capo di una proposta referendaria per trasferire Rieti in Umbria accorpando la provincia reatina a quella ternana.
Tante sono le frequenti necessità che obbligheranno i cittadini reatini a recarsi a Viterbo. Dalla richiesta di rilascio o di rinnovo del permesso di soggiorno per la badante del genitore anziano alla richiesta di dissequestro di un veicolo, dalla sospensione della patente al ricorso contro la multa per violazione del codice della strada fino al rilascio del nulla osta per i locali di pubblico spettacolo.
Certamente sarà meno gravoso per i reatini percorrere venti chilometri che li separano dalla città umbra piuttosto che farne oltre novanta per andare a Viterbo.
Lo dichiarano i consiglieri comunali David Festuccia e Andrea Sebastiani.