La Segreteria Provinciale dello SNALS-CONFSAL di Rieti interviene in merito alla notizia del paventato spostamento dell’ITG di Rieti in altra sede, resa nota dal comunicato dell’ 11 febbraio 2016 dalla Presidenza della Sabina Universitas che ha inevitabilmente innescato una serie di prese di posizione.
Al vivo compiacimento ed alla soddisfazione dei Rettori de La Sapienza e della Tuscia si è contrapposta la comprensibile preoccupazione da parte del personale dell’ITG di Rieti, delle famiglie e degli studenti frequentanti lo storico Istituto di via A.M Ricci.
Non è solo la caduta di stile e l’intempestività della notizia che ci preoccupa quanto la disinvoltura con la quale i vertici del Consorzio Universitario hanno data per certa una decisione che solo l’Amministrazione Provinciale può assumere.
L’evidente imbarazzo della Presidenza della Provincia nell’ammettere l’esistenza di un tavolo tecnico ci fa pensare che la decisione sia stata condivisa e che l’effetto “domino” sia qualcosa di più di una semplice ipotesi.
Non è nostra intenzione entrare in scelte di carattere politico-amministrative che non ci competono tuttavia apprendere dalla stampa di spostamenti di una scuola da un posto ad altro (ad oggi sconosciuto) con possibile aggregazione in altri edifici scolastici già occupati, ci obbliga ad una seria riflessione di politica scolastica anche in vista del riordino delle scuole ed indirizzi che il prossimo anno dovrà realizzarsi nel comune capoluogo.
E pensare che a questo scopo è costituto presso l’Amministrazione Provinciale un apposito Comitato Consultivo (senza oneri) che viene convocato frettolosamente ed unicamente ogni anno (in novembre) per esprimere un parere obbligatorio propedeutico alle delibere provinciali prima e regionali poi in merito al riordino della rete scolastica,
Proprio nell’ultima occasione di confronto, noi per primi auspicammo la ripresa di una seria discussione programmatica di politica scolastica (indirizzi e razionalizzazioni) proprio per non creare scelte frettolose e conflittuali di cui ci si potrebbe in seguito pentire.
Da allora nessun segnale e se oggi questa vicenda, legata al fatto contingente potesse servire a risvegliare l’attenzione sui problemi della scuola reatina sarebbe già qualcosa.
Infine per non essere accusati di conservatorismo (termine in voga ultimamente a proposito di sindacati, affermiamo che razionalizzare gli spazi e le spese ci trova senz’altro d’accordo ma attenzione al fatto che quello che oggi può sembrare un risparmio potrebbe a breve causare la fine di una esperienza formativa importante com’è quella dell’ITG (unica nel territorio se si esclude Poggio Mirteto).
Attendiamo risposte!