Calabrese: Il “ doppiopesismo” della maggioranza sulle tematiche dell’integrazione!

“Nell’ultimo Consiglio comunale la maggioranza consiliare ci ha offerto una doppia “visione” in tema di integrazione etnica che crea un pizzico di sbandamento se si pensa che all’interno delle forze che hanno vinto le elezioni vivono, in maniera più o meno consolidata, quelle pulsioni che a livello nazionale rappresentano le posizione più rigide su tale argomento.
Da una parte alcuni consiglieri della maggioranza hanno presentato un ordine del giorno che, pur non dichiarandolo espressamente, nascondeva la chiara intenzione di irrigidire i controlli di polizia ed attivare una serie di iniziative con l’obiettivo di limitare l’attivismo “contralegem” degli immigrati. Ordine del giorno questo che, formulato secondo una “scheletrica ortodossia”, non poteva non essere votato atteso che puntava ad assicurare maggiore sicurezza ai cittadini e nei fatti ha ricevuto anche il mio assenso al momento della dichiarazione di voto.
Nel corso della stessa seduta, in un punto successivo, ecco che arriva quello che non ti aspetti da una maggioranza di centro destra, ancora calda del successo ottenuto con la precedente approvazione con il pensiero non esternato di “dagli agli immigrati” e senza imbarazzo alcuno viene sottoposta all’attenzione dei consiglieri una proposta di deliberazione, che a differenza dell’ordine del giorno che auspica soltanto iniziative future ha dei contenuti dispositivi immediatamente operativi e viene seguita da azioni corrispondenti al deliberato. Nel concreto e’ stata concessa una superfice in via Riposati a favore della comunità rumena ortodossa per la costruzione di una chiesa essendo venuta meno a causa del sisma l’agibilità di un luogo concesso “in uso precario” alla stessa comunità.
E’ chiaro che la questione ricade nelle previsioni dell’art. 8 della costituzione in tema di esercizio delle liberta’ religiose nel nostro Paese che nessuno vuole discriminare, ma ritengo che un passaggio formale quale e’ quello della concessione di un’area nel nostro territorio non può essere fatto a cuor leggero e presuppone un’attenta istruttoria preventiva attraverso un’indagine socio-culturale di tale comunità, della sua storia, del suo insediamento nel tempo, dell’attuale conformazione e distribuzione sociale il tutto per favorire un’integrazione assistita e non subita in maniera random; per capire altresì se l’area individuata e’ corrisponde alle caratteristiche che sarebbero emerse dall’indagine di cui sopra che invece e’ inspiegabilmente mancata riducendo il tutto ad una mera pratica urbanistico-catastale.
Ovviamente la mancanza di tale indagine per senso di responsabilità mi ha costretto a votare contro alla proposta. Mi sembrava di aver capito che l’integrazione fosse guidata dalla politica e poi si passasse alla fasi di competenza della burocrazia. Evidentemente avevo capito male, ma ho la sensazione che ne dovremo riparlare.”
Il consigliere comunale
Giosuè Calabrese