Credo di dover esprimere il mio punto di vista sul tema caldo di questi giorni relativo al “ famigerato” apparentamento in vista del turno di ballottaggio del prossimo 25 giugno 2017.
Forse qualcuno sta tentando, “ad usum delphini”, di far apparire come un’operazione “contra legem e bona mores” quanto si stafisiologicamente verificando in quasi tutti i comuni italiani che vanno in questi giorni a sostenere il turno di ballottaggio con accordi tra le varie forze politiche e civiche.
Vorrei precisare che le declamate “poltrone” delle quali si parla e che tanto appassionano i frequentatori dei social, non mi riguardano e quando sento che ci sarebbe stata una “vendita della fiducia dei cittadini“ in cambio di esse ribadisco che io andrò a ricoprire il ruolo di consigliere e che questo privilegio mi deriva dal voto popolare e non dagli effetti scaturenti dall’apparentamento (per quanto ultroneo preciso che il consigliere comunale non percepisce indennità).
Il dibattito che si è sviluppato all’interno della lista Rietimerita e’ oscillato tra un comportamento riconducibile al principio del “non expedit” e a quello di valutare la possibilità di fissare delle inderogabili condizioni estratte dal nostro programma al fine di eventualmente sottoporle alla valutazione dei candidati sindaci, laddove fosse intervenuta, come di fatto e’ intervenuta una richiesta degli stessi in tal senso. A tal proposito, l’orientamento prevalente e’ stato quello di ritenere che il disimpegno avrebbe significato dover riporre il nostro programma in un cassetto in attesa di una prossima occasione e rinunciare a spendere la nostra buona volontà verso il miglioramento della città in un momento particolarmente difficile con il rischio, peraltro, di sentirsi accusare tra qualche mese di essersi colpevolmente ed irresponsabilmente disimpegnati.
I due candidati erano al momento dell’avvio del confronto per noi equivalenti dal punto di vista della preferenza da accordare proprio perche la nostra lista e’ civica e non poteva fare opzioni dettate da ragioni politiche. I nostri unici obiettivi erano e restanola condivisione di essenziali punti del nostro programma che rappresentino un ulteriore impegno per “traghettare” la città verso il futuro e il raggiungimento di una adeguata rappresentanza consiliare, derivante dai voti espressi dai cittadini e non da “inciuci”, affinché la realizzazione del programma possa essere “presidiata”.
In tal senso abbiamo incontrato i due candidati ricevendo delle disponibilità in ordine all’integrazione del programma di governo con nostri punti ma riscontrando delle divergenze in merito alla definizione di accordi che possano consentire il rafforzamento della nostra rappresentanza consiliare rispetto ai dati elettorali del primo turno. Al riguardo Petrangeli ha dato la disponibilità all’apparentamento tecnico che consente di ottenere un consigliere in piu a favore del primo dei non eletti nella lista Rietimerita, mentre Cicchetti, per la rigidità degli assetti delle proprie liste legittimamente non è stato in grado di fornire queste assicurazioni. Ho difficoltà a vedere in questo percorso, peraltro regolato da una legge dello Stato che ne garantisce la trasparenza, “mercanteggiamenti, inciuci e vecchia politica”! Preciso, altresì, per fugare ogni perplessità, che l’accordo con Petrangeli si e’ concluso in termini “sostanziali”, oltre che formali, nella tarda mattinata di sabato e non era assolutamente scontato, né predeterminato.
Posso capire che quando si sceglie qualcuno e non qualcun altro a quest’ultimo dispiace ma questo e’ l’effetto normale di una trattativa fatta alla luce del sole, accettando la quale si legittima il contraente e se ne assumono i rischi derivanti, ma non si può , per dovere di serietà, a posteriori parlare d i “mercato delle vacche”.
I toni che ho sentito usare in questa fase “tumultuosa” non sempre hanno rispettato i crismi della serenità e del l’eleganza, spesso per una non conoscenza dei fatti e della materia dal punto di vista tecnico, incuneandosi in un qualunquismo che non aiuta la città che ha bisogno di altro, anche perche le elezioni passano ma i rapporti sociali ed umani restano e rappresentano una infrastruttura insostituibile della coesione sociale.
Sono convinto di aver agito nell’interesse della città fornendo al candidato sindaco Petrangeli un appoggio convinto e leale ma non irrevocabile e strettamente legato alla precisa attuazione degli impegni dallo stesso assunti.
Mi sento assolutamente ossequioso rispetto alle mie dichiarazioni del 25 marzo, data della presentazione della candidatura, offrendo la mia collaborazione in un ruolo diverso da quello inizialmente auspicato e comunque non legato alla negoziazione di spazi individuali.
Fortunatamente il tempo sarà più galantuomo di ognuno di noi!
Giosuè Calabrese