Blocco Studentesco Rieti in presidio contro l’alternanza Scuola – Lavoro

Si è svolto questa mattina 3 marzo il presidio del Blocco Studentesco per manifestare contro l’alternanza scuola-lavoro. Da quando, nel 2015, la “Buona Scuola” ha introdotto l’alternanza scuola-lavoro, il movimento del fulmine cerchiato si è opposto fermamente a questo sistema educativo. Ciò che ha mosso questa protesta è stato il caso della scorsa settimana, che ha visto coinvolto l’ennesimo studente, vittima di un incidente durante l’alternanza.
 “Ormai sono 10 anni – inizia la nota del Movimento – che nelle scuole di tutta Italia gli studenti sono costretti a svolgere ‘percorsi di apprendimento pratico’. Dopo tutti questi anni è evidente il fallimento di tale riforma scolastica: istituti svenduti alle logiche dei privati; studenti formati soltanto a precariato, sfruttamento e scarse condizioni di sicurezza”.
“Vergognosa – continua la nota – l’indifferenza dei rappresentati d’istituto delle scuole di questa provincia. Dopo il caso dello scorso giovedì, essi si sono mostrati totalmente disinteressati, venendo meno, ancora una volta, agli impegni di rappresentanza presi. Noi, invece, ci presentiamo nuovamente come sindacato degli studenti. A chi difende ancora l’alternanza dicendo che è utile e che non andrebbe cancellata ma riformata, rispondiamo che sono 10 anni che viene rielaborata, eppure ci ritroviamo davanti alla stessa, immutata situazione. Basta con le mezze misure, basta girare intorno al problema! L’alternanza scuola-lavoro va abolita. Abbiamo deciso – conclude la nota – di portare in piazza con noi i nomi di Lorenzo Parelli, Giuliano De Seta e Giuseppe Lenoci. Tale gesto non va in alcun modo letto come una strumentalizzazione. La nostra lotta è anche per loro. Per noi è impossibile rimanere indifferenti davanti ad ingiustizie così grandi. In una società orami educata al fatalismo il Blocco Studentesco porta nelle piazze un’idea di scuola sociale, giovanile, identitaria; scevra dalle logiche individualiste e materialiste che oggi la contraddistinguono”.