Un record del mondo, e che record del mondo, due primati continentali, tre migliori prestazioni dell’anno, cinque record del Meeting e altrettanti primati nazionali.
Il Rieti 2010 Iaaf World Challenge ridisegna ancora una la storia dell’atletica mondiale in un pomeriggio memorabile, con la stella di David Rudisha che aveva promesso di brillare e quella promessa l’ha mantenuta: 1’41”01, otto centesimi meglio di quanto fatto domenica scorsa a Berlino, sfiorando la storica barriera dei 100 secondi.
Primato anche per lo statunitense Bernard Lagat che firma col suo secondo posto nei 3000 la miglior prestazione di sempre del continente americano (7’29”00), dietro l’altro world lead dell’etiope Tariku Bekele (7’28”70), in una gara con tre tempi sotto i 7’30.
Miglior tempo del 2010 anche nella gara dei 100, con Nesta Carter che con il suo personale eguaglia Tyson Gay 9”78 in vetta alle liste annuali, trainando lo sprint più veloce di sempre corso in territorio italiano (vento + 0,9 m/s) con cinque tempi sotto i 10”, due record nazionali: Jaysuma Saidy Ndure, primato di Norvegia con 10 netti e Christophe Lemaitre, primato francese eguagliato a 9”98 e poi ritoccato a 9”97 in una finale in cui l’ottavo tempo è di 10”11.
In testa alle graduatorie stagionali era salito a sorpresa anche il giapponese Koji Murofushi, 80,99 in qualificazione, confermato con un lancio solo tre centimetri inferiore in finale.
In campo femminile, altra grande gara del Challenge Iaaf, Tatyana Lysenko firma il primato del meeting scalzando la cubana Yipsi Moreno (74,80).
Wallace Spearmon con 19”85 diventa il più veloce di sempre nella riunione reatina sui 200, mentre la brasiliana Fabiana Murer, sotto gli occhi di Yelena Isinbayeva, porta a 4,74 il limite del Meeting dell’asta femminile. Atteso da un’altra impresa mondiale lo statunitense David Oliver, che fallisce l’attacco al primato mondiale ma diventa comunque il più veloce di sempre a Rieti con 13”01, superando il britannico Colin Jackson (13”07).