BILANCIO PREVISIONALE, CONSIGLIERE CASCIOLI: MI SONO INTENZIONALMENTE ASTENUTA DAL VOTO

Sonia Cascioli, consigliere comunale di Rieti

Mi corre l’obbligo precisare che la scrivente si è intenzionalmente astenuta dal voto sul bilancio previsionale 2012, lasciando l’aula consiliare prima della relativa votazione, coerentemente con quanto fatto dal capogruppo, Antonio Perelli, avendo lo stesso preannunciato l’astensione dal voto da parte sua e dei componenti della lista civica.

La sequenza delle dichiarazioni e delle decisioni assunte da ogni Consigliere risulta, peraltro, dagli atti del verbale del Consiglio.

Ciò premesso, colgo l’occasione per rappresentare che se da una parte la decisione di non votare contro il bilancio di previsione per l’anno in corso nasce da un atto di responsabilità rispetto alla consapevolezza della necessità di dotare l’ente di un indispensabile strumento per promuovere l’attività amministrativa e gestionale, d’altra parte non è condivisibile la scelta politica fatta dall’attuale amministrazione di raggiungere il pareggio di bilancio per l’esercizio di competenza, fissando le aliquote IMU al massimo pur avendo la possibilità, in termini contabili, di prevedere un’aliquota più bassa per la prima casa (il 70% dei reatini possiedono la prima abitazione) e ulteriori esenzioni per le fasce sociali più disagiate.

E’ proprio in ragione di tale considerazione che sono stati presentati, da tutti i gruppi della minoranza, una serie di emendamenti dichiarati inammissibili prima ancora di essere illustrati. Oltre alle entrate tributarie pari a circa 8 milioni di euro di IMU (di cui 4 milioni destinati alle casse comunali), sono state tagliate le spese per un totale di circa 3 milioni di euro, di cui 2 milioni derivanti da tagli orizzontali nei servizi sociali e 900.000 euro derivanti dal mancato rinnovo dei contratti dei lavoratori precari.

A ciò si deve aggiungere che, come certificato dalla Relazione dei Revisori dei Conti, questo bilancio di previsione non tiene minimamente conto della situazione debitoria pregressa dell’ente atteso che non esistono poste dedicate alla riduzione del debito. Ma allora queste maggiori entrate e queste minori spese invece di essere utilizzate per creare un fondo di riserva per fronteggiare un domani situazioni emergenziali derivanti da un eventuale mancato incasso di residui attivi, non potevano e dovevano ragionevolmente far fronte alle attuali situazioni emergenziali che le famiglie in piena crisi di reddito si trovano a dover fronteggiare quotidianamente?

Non è già emergenziale la situazione di tanti capi famiglia che stanno subendo la grave crisi occupazionale e il contestuale pesante taglio dei servizi sociali operato dall’amministrazione? Non sarebbe stato più “opportuno” e socialmente giusto che la politica in tempi di crisi come quelli attuali, anziché creare “tesoretti” comunali assumesse sin da ora, senza alcun rinvio alla fase di assestamento di bilancio, delle scelte nel segno del perseguimento di quell’equità sociale tanto paventata in sede di campagna elettorale?