Si è concluso con un bilancio molto positivo il Primo Convegno Internazionale sulle Montagne Sacre dal titolo “Energia della Montagna. Identità a sacralità dei luoghi”, svoltosi il 13 e 14 Dicembre a Rieti presso l’Auditorium Varrone, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna. Due giorni molto intensi di riflessione e confronto sul tema della sacralità della Montagna, affrontato da illustri relatori italiani ed europei da un punto di vista inconsueto che ha riunito gli aspetti scientifici ed umanistici, mescolando il mondo accademico a quello degli esploratori degli ambienti montani, in un percorso che ha condotto il pubblico a viaggiare con la mente dalle montagne della Francia a quelle della Sabina, dal Gargano ai Carpazi, dal Portogallo al Perù e all’Himalaya. Non sono mancati momenti di riflessione sul sisma che ha recentemente scosso montagne ed animi nel Centro Italia.
Il convegno, promosso dal Corso di laurea in Scienze della Montagna (SM), insieme con il Club Alpino Italiano Gruppo Regione Lazio, la Società Italiana di Scienze della Montagna, il Centro Italiano per gli Studi Storici e Geografici sull’Appennino e la Società Italiana di Restauro Forestale, è stato sostenuto dalla Mountain Partnership della FAO. Tutte le massime autorità civili e religiose della città sono state invitate a partecipare ed il variegato pubblico presente in sala, la cui frazione più giovane è stata rappresentata dagli studenti delle Scuole Superiori e dell’Università, ha seguito con grande interesse i numerosi interventi.
Il convegno, oltre che occasione di divulgazione di nuove conoscenze e fonte di nuovi spunti per la ricerca, è stato utile anche sul piano istituzionale. Il Prof. Schirone, Direttore del Corso di Laurea in Scienze della Montagna e tutti i docenti dell’università, hanno difatti accolto la proposta del Vice Presidente Generale del Club Alpino Italiano Quartiani, intervenuto all’evento insieme con De Martin, Presidente del Festival Internazionale di cinema di montagna di Trento, di elaborare scientificamente una moderna definizione del concetto di Montagna che possa risultare utile anche sul piano legislativo.
Toccante l’apporto di Catia Clementi di Amatrice che ha illustrato il progetto della Commissione Scientifica del CAI sez. di Amatrice sul Bosco Sacro, costituito da alberi monumentali e secolari disseminati nel territorio amatriciano, caratterizzato fino allo scorso 24 agosto dalla presenza di 100 chiese. Il terremoto ha distrutto il patrimonio architettonico, lasciando però intatti questi alberi che diventano dei testimoni da proteggere e curare per dare maggiore forza all’opera di ricostruzione. Anche in questo caso l’Università si è resa disponibile verso Amatrice per accogliere e collaborare a progetti scientifici finalizzati alla tutela, promozione e valorizzazione del patrimonio delle Montagne della Laga, uno scrigno di wilderness e di biodiversità, un luogo amato dalla comunità che desidera ritornarvi a vivere e a lavorare.
A cura del Corso di Laurea in Scienze della Montagna e CAI Lazio.