Nessuna dietrologia dietro la decisione di astenersi dall’approvazione del bilancio consuntivo 2016 da parte del sottoscritto e della collega Onorina Domeniconi.
E nessuna fibrillazione – solo ricostruzioni giornalistiche – si è registrata all’interno della maggioranza durante la seduta di consiglio di ieri dedicata alla discussione del rendiconto di gestione dell’anno scorso, frutto unicamente del lavoro della Giunta Petrangeli.
L’astensione del sottoscritto è da ascrivere ad un atto di coerenza politica conseguente alla mancata approvazione sia del bilancio preventivo 2016 che di quello 2017, non trovando giustificazione un voto diverso da quello espresso sul rendiconto 2016.
A ciò si aggiunga che dietro allo sterile dato numerico, incomprensibile ai non addetti ai lavori, si celano tutte le scellerate scelte politico-amministrative fatte dalla precedente Amministrazione che, chi scrive, ha sempre avversato e criticato nelle sedi preposte.
Dalla privatizzazione degli asili nido alla dismissione dell’ ex Manni, dalle consulenze per l’allestimento di pagine web agli incarichi fiduciari affidati a studi legali vicini all’ex Sindaco e alla sua Giunta, fino alla continua formazione di debiti fuori bilancio nonostante il piano di riequilibrio lo vietasse espressamente e lasciando a bocca asciutta decine di professionisti, politicamente non allineati, per il pagamento delle cui parcelle si è fatto ricorso ad un prestito di migliaia di euro erogato dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Motivazioni condivise anche dalla consigliera Domeniconi che, in aderenza ad una comune visione politica, ha ritenuto far proprie le considerazioni contenute nella nota a firma congiunta in cui abbiamo inteso far notare all’Assessore al Bilancio, invitandola ad un atteggiamento prudenziale, che il taglio di circa 3 milioni di euro dal Fondo crediti dubbia esigibilità potrebbe esporre in futuro l’Ente a problemi di reperimento di risorse aggiuntive, atteso che le norme contabili imporranno, a partire dal 2020, una consistenza del fondo pari al 100% delle entrate di dubbia esigibilità, rispetto alla percentuale del 70% oggi richiesta.
Con il probabile rischio che il ripristino dell’entità del fondo imporrebbe l’aumento delle entrate o la diminuzione delle uscite. Entrambe, riteniamo, scelte poco praticabili soprattutto in termini di impatto sociale.
Nessuna frizione o presa di distanza, dunque, ma semplicemente la consapevolezza del ruolo del consigliere comunale, di particolare delicatezza e responsabilità soprattutto in questo periodo storico accarezzato dal vento gelido dell’antipolitica, e che non può essere giudicato se allineato da una semplice alzata di mano.
I consiglieri comunali Andrea Sebastiani e Onorina Domeniconi.