Betti: per un inammissibile refuso ANMIL Rieti indicata come responsabile di una truffa

Riportiamo integralmente una nota inviata alla nostra redazione dall’ANMIL di Rieti.

“È stato imbarazzante e mortificante ricevere questa mattina numerose telefonate da parte di soci che volevano dare disdetta alla nostra sede di Rieti per quanto avevano sommariamente letto ieri sul quotidiano Il Messaggero e in particolare sulle locandine affisse fuori dalle edicole”. È quanto sostiene Claudio Betti, Reggente delle sede dell’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Rieti, che stamattina ha dovuto arginare l’allarme provocato dall’uscita dell’articolo. A causa di un inammissibile refuso, infatti, l’ANMIL viene erroneamente indicata come responsabile di una ripugnante truffa ai danni di anziani e persone con disabilità che, in realtà, è imputata ad una volontaria dell’UNMIL, un’associazione che si è costituita pochi anni fa, con un nome molto simile al nostro ma che con noi non ha nulla a che vedere.

“Aver sbagliato la sola vocale iniziale ha creato un danno enorme alla nostra Associazione – prosegue risentito Betti – e per arginare, almeno in parte, il danno abbiamo dovuto affiggere una locandina all’ingresso della nostra sede storica a Rieti, in Via Terenzio Varrone, in cui si ribadisce con forza la nostra totale estraneità ai gravi fatti contestati alla volontaria dell’UNMIL!”.
La falsa notizia ha fatto presto il giro della città visto che, anche chi non legge il giornale, non ha potuto fare a meno di notare le vistose locandine poste davanti alle edicole di tutta la città nuocendo gravemente l’immagine della sede ANMIL di Rieti che assiste circa 1400 famiglie di persone con invalidità che ora sono spaesate.
“Per qualcuno potrebbe trattarsi di un banale refuso ma vedere il nostro nome abbinato a una vicenda così squallida, in cui si parla addirittura di circonvenzione di incapace, ferisce tutti noi in modo profondo”, ha sottolineato Franco Bettoni, Presidente Nazionale dell’ANMIL.
“La nostra è un’associazione storica – continua Bettoni – costituita da persone con disabilità che da oltre 70 anni lavorano con impegno per assistere altri che, come loro, infortunati su lavoro o colpiti da malattie professionali. Ci battiamo da sempre per la legalità e il rispetto delle regole per la prevenzione degli incidenti con continue iniziative e campagne di sensibilizzazione. Mai avremmo immaginato – conclude il Presidente – di leggere il nostro nome, sebbene per un banale errore della stampa, associato a una storia che con noi e con la nostra specchiata credibilità, nulla ha a che fare”.
Nella foto: Anmil di Rieti alla prima udienza Giubilare dell’Anno Santo.