Nella mattina di oggi 24 maggio 2021, alle ore 11, tutti i maggiori sindacati si sono riuniti di fronte alla Prefettura di Rieti per dire basta alle morti sul lavoro. Presenti le delegazioni di CGIL, CISL, UIL, unitamente alle sottocategorie di appartenenza (FIOM, SPI, UIL Scuola, UIL Pensionati).
“Zero morti sul lavoro – è l’appello di Alberto Paolucci, Segretario generale UIL Rieti Sabina romana (foto)– perché di lavoro si vive, non si può morire. Al 31 marzo sono 185 i morti sul lavoro. Non è possibile uscire di casa e non tornare! Il simbolo “zero”, nella guerra di secessione americana, significava che dopo la guerra nessuno doveva più morire”.
“Il lavoro in questo Paese non decolla perché c’è una volontà burocratica che non riesce a farlo decollare”, sono le parole di Barbara Di Tomassi, Segretaria generale CGIL Rieti Roma Est Valle dell’Aniene (foto). “Oggi diciamo “Stop!” ai morti sul lavoro, ma ricordo che ci sono anche tantissimi infortuni, che spesso non vengono denunciati all’INAIL ma passano come malattia. Oggi è una giornata in cui ancora una volta si ricorda che non bisogna abbassare la guardia, e per farlo è necessario iniziare dal Parlamento!”
“Ci vuole una cultura sulla sicurezza del lavoro, che in Italia stenta a decollare”, afferma Carlo Costantini, Segretario generale CISL Roma Capitale Rieti (foto). “Non basta un corso sulla sicurezza sul lavoro, serve la cultura aziendale dei lavoratori. Le aziende devono essere portate non a nascondere quello che può essere insicuro e pericoloso, ma ad evidenziarlo. Informare e formare, devono essere le parole d’ordine, per una cultura del lavoro nelle aziende e tra i lavoratori. Non c’è vita che non valga un controllo. Ogni vita che si perde è una sconfitta per lo Stato e per i sindacati”.
#BastaMortiSulLavoro: è l’appello comune dei sindacati, uniti per la sicurezza di tutti i lavoratori.