Bankitalia, conversione lira-euro, in tantissimi scaricano il modulo di diffida

Sono molte più del previsto le persone che posseggono ancora il vecchio conio e che non si erano presentate a convertire le lire in euro tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012. Questo almeno a giudicare dalle telefonate e dalle email di chiarimento giunte all’Unione Nazionale Consumatori da tutta Italia e dalle richieste di ricevere il modulo di diffida da inviare alla Banca d’Italia.
Ricordiamo che Bankitalia ed il Mef, in modo assolutamente illegittimo, vorrebbero rimborsare solo “chi è in grado di documentare di aver richiesto di convertire lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012”. Tesi contraria alla sentenza della Corte Costituzionale che, invece, ha riaperto i termini per tutti, annullando l’articolo del decreto Salva Italia che aveva anticipato il termine ultimo per la conversione delle lire.
Attenzione! I termini per esercitare i propri diritti sono molto brevi e scadono giovedì prossimo, 28 gennaio.
«Bankitalia e Mef, molto scorrettamente, hanno cercato di mettere la sordina su questa questione, facendo un comunicato stampa, notturno, il 21 gennaio, troppo a ridosso dei termini. Ecco perché chiediamo ai mass media di aiutarci ad informare i consumatori sui loro diritti» ha dichiarato il Presidente dell’Unione Nazionale Consumatori di Messina, l’Avv. Mario Intilisano, che su questa vicenda sta seguendo il processo in corso al Tribunale di Messina.
L’UNC ricorda che mentre chi si era presentato alla Banca d’Italia tra il 6 dicembre 2011 ed il 28 febbraio 2012 può recarsi con calma agli sportelli delle Filiali che svolgono il servizio di Tesoreria dello Stato, senza fretta, chi invece in quel lasso di tempo aveva rinunciato a presentarsi, facendo affidamento su quanto dichiarato da Bankitalia, ossia che la conversione non era più possibile, ora deve correre a bloccare i termini di prescrizione entro giovedì 28 gennaio.
Due le possibilità tecniche che possono seguire tutti coloro che detengono ancora le vecchie lire (ma l’UNC consiglia la seconda):
1) Presentarsi immediatamente, e comunque entro il 28 gennaio, alle Filiali della Banca d’Italia, chiedendo la conversione in euro delle vecchie monete e banconote detenute, e farsi rilasciare ricevuta scritta di diniego, interrompendo così i termini di prescrizione. Questa procedura è, però, sconsigliata dall’UNC perché, per farsi attestare il diniego, occorre presentarsi con il contante presso le sedi della Banca d’Italia, cosa rischiosa perlomeno per chi è ancora in possesso di importi elevati.
2) Inviare la diffida predisposta dall’Unione Nazionale Consumatori, così da poter direttamente avviare, in caso di rifiuto, le azioni contro la Banca d’Italia. Di seguito le modalità operative:
a) Inviare la diffida con raccomandata a /r e con la fotocopia della cartamoneta all’indirizzo di BANKITALIA di Roma (Via Nazionale 191 – 00186 Roma) oppure, per chi possiede la pec, all’indirizzo pec bancaitalia@pec.bancaditalia.it ).
b) Il Modulo della diffida potrà essere richiesto dai soci Unc presso le sedi locali dell’associazione, oppure, per chi non è socio, all’indirizzo reperla@gmail.com, indicando il proprio nominativo e l’importo da convertire.
c) Le monete e la cartamoneta interessate sono solo quelle in corso al 28 febbraio 2002.