AUMENTI TARSU: L'IDV CHIEDE TRASPARENZA

Italia dei Valori Rieti

Nel 2008 un’Associazione reatina, nell’ambito dell’iniziativa “Non rifiutiamo il futuro dei nostri Figli”, consegnò al Sindaco ed all’allora Direttore Generale dell’ASM di Rieti, l’Ing. Giovannelli, un progetto di raccolta differenziata porta a porta e di Trattamento Meccanico Biologico (cfr. Vedelago) che da anni dava risultati eccezionali in una città del Centro-Nord Italia di circa 50000 abitanti. Il Presidente di quella Associazione, consegnando il progetto, disse che non c’era ormai più nulla da inventare, ma solo da copiare bene.

In estrema sintesi, il progetto prevedeva l’uso di sacchetti con codici a barre, isole ecologiche ermeticamente chiuse dove le “campane” di raccolta si aprivano alla presentazione del codice a barre nel lettore ottico, l’uso di un trattamento che permetteva il recupero totale dei rifiuti, senza inceneritori e senza discariche.

Il principio fondante la riuscita del progetto risiede nell’assunto che il CITTADINO VIRTUOSO CHE DIFFERENZIA TUTTO IL RIFIUTO NON PAGA LA TARSU. Quindi al di là di una più o meno presente e benvenuta sensibilità ambientale, è l’aspetto ECONOMICO a farlo funzionare! In sostanza, il sacchetto col rifiuto differenziato viene pesato e, seduta stante, il Cittadino viene informato del risparmio sulla TARSU, equivalente al valore del rifiuto. Qui a Rieti, INVECE, il Cittadino che effettua la raccolta differenziata non ne ricava alcun beneficio e, di conseguenza, getta spesso i sacchetti nei cassoni di indifferenziata subito fuori l’area (basta dare un’occhiata…).

Altro punto fondamentale: la raccolta differenziata permette di rivendere il rifiuto, divenuto risorsa. Ne consegue una diminuzione dell’importo complessivo della TARSU da ridistribuire tra i Cittadini contribuenti. Ergo: bollette in calo. A Rieti, INVECE, abbiamo avuto un forte incremento (a tutti del 5%, agli occupanti unici ed agli ultrasessantacinquenni addirittura del 30%), a meno di un recente dietro front, ridicolo nella modalità, costoso e farraginoso.

Si potrebbe continuare a lungo, ma ci riserviamo di integrare ulteriormente.
Altro capitolo è rappresentato dalle dichiarazioni pubbliche di alcuni Assessori Comunali. Non vogliamo certo discutere sulle capacità delle persone. Ma delle proposte e delle dichiarazioni pubbliche, sì. L’Assessore Diana ha dichiarato sui Media che LA risoluzione del problema sarebbe una discarica provinciale o comunale. Metodo SUPERATO, rappresenta un ottimo modo per bruciare, potenzialmente, la risorsa più importante del nostro Territorio, cioè l’Acqua, attraverso le possibili infiltrazioni con conseguente inquinamento delle falde.

L’Assessore Boncompagni, in un recente incontro organizzato dall’Azione Cattolica di Rieti, ha annunciato che i Tecnici comunali gli hanno fornito un dato esaltante, cioè del traguardo del 40% di raccolta differenziata. Salvo poi non saper (o non voler) rispondere su come quel risultato eccezionale, che dovrebbe aver portato alla vendita dei relativi rifiuti, giustificasse il recente aumento delle tariffe.

Insomma…. Crediamo che sia ora di affrontare seriamente e complessivamente questo tema, partendo da un presupposto di TRASPARENZA AMMINISTRATIVA. Vogliamo sapere, dettagliatamente, i costi ed i ricavi (per esempio, quelli legati alla vendita dei rifiuti) presenti nel bilancio dell’ASM, i criteri decisionali e i responsabili diretti. Chiediamo che le BOLLETTE della TARSU presentino una legenda di tutte le voci che concorrono a formare l’importo dovuto ed una spiegazione pubblica delle voci che hanno subito un incremento, pagato dal Cittadino. Ricordiamo sommessamente che gli errori degli Amministratori, che hanno portato ad un grottesco balletto di pezze messe all’ultimo istante, hanno SEMPRE un costo per il Cittadino contribuente che, in questa fase, non si può più sostenere.

Per concludere questo balletto di dichiarazioni, sempre nel 2008 il Sindaco sosteneva pubblicamente che la non riuscita della raccolta differenziata fatta qualche anno prima nel Centro Storico, fosse da imputare ad un “problema culturale dei Reatini” (!!). Paul Connett, massimo esperto mondiale di Strategia Rifiuti Zero (artefice a San Francisco, negli Stati Uniti, di una differenziata totale, senza discariche né inceneritori), sostiene che è sì un problema culturale, ma degli Amministratori, Sindaco in testa…. L’assessore Boncompagni, sempre nell’incontro pubblico citato precedentemente, ha sostenuto che il problema non sono né i Cittadini, né gli Amministratori, ma i Tecnici comunali…

In questa situazione paradossale di scaricabarile, alla fine si dirà che la responsabilità del costoso sfascio cui assistiamo è dei rifiuti, che si rifiutano di farsi rifiutare.