ASSUNZIONI ALLA CCIAA, CGIL: NON FACCIAMO DI TUTTA L'ERBA UN FASCIO

CCIAA di Rieti

Le recenti vicende che hanno interessato l’azienda speciale della Camera di Commercio di Rieti, quotidianamente agli onori della cronaca, rischiano, come in ogni “conflitto” che si rispetti, di causare “effetti collaterali” sulla popolazione civile (in questo caso sui dipendenti della Camera di Commercio stessa).

L’esposizione mediatica, ed anche qualche facile e magari interessata assimilazione a sistema (facciamo di tutta l’erba un fascio), qualche interessato attacco mirato, stanno infatti rischiando di mettere alla berlina una struttura amministrativa che, nonostante ormai croniche carenze di organico, è sempre stata riconosciuta, senza eccezioni, all’altezza del compito assegnatogli.

Struttura fatta di carne ed ossa di persone che hanno avuto accesso ai ruoli dell’Ente per concorso pubblico e che mai hanno causato disfunzioni alla funzionalità dell’Ente. Negli anni in cui la CGIL reatina ha operato all’interno della Camera di Commercio infatti (e non sono mancati momenti di tensione con i vertici causati da “diversità di vedute su proposte organizzative), mai è venuto a mancare l’unanime riconoscimento della professionalità di detti dipendenti.

Gli stessi dipendenti che oggi pagano il fatto di essere dipendenti di un Ente al centro di una “bufera” che nulla ha a che fare col loro ruolo e con la loro professionalità, ma che tuttavia rischia di svilire ingiustamente la dignità di lavoratori che, con la vicenda in corso, nulla hanno a che fare.

Si sprecano così le anonimie (lettere e telefonate) con contenuti plurioffensivi rispetto ai dipendenti citati che stanno rendendo amaro il lavoro che quotidianamente questi sono comunque chiamati a svolgere. Senza entrare nel merito di una polemica che ha avuto già abbastanza protagonisti, non possiamo però esimerci dal ricordare che la bufera attuale ha radici anche nel cambiamento “genetico” delle politiche di reclutamento delle Pubbliche Amministrazioni. L’aver “aperto la stura” all’utilizzo, anche nella PA, dei contratti precari, con ineluttabili “spinte” alla stabilizzazione, e magari a manovre “border line”, sicuramente espone a vicende del genere.

Giova comunque ricordare che proprio presso la Camera di Commercio di Rieti la CGIL ha più volte, in passato chiesto di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato e/o determinato (previo concorso) direttamente presso l’Ente camerale piuttosto che ricorrere ad altre tipologie di impiego. Così non è stato ed oggi potremmo anche dire “queste sono le conseguenze”. E’ comunque una magra consolazione.