ASM e provvedimenti disciplinari, Paolucci (UIL Rieti): “L’equità sia alla base dell’azione della municipalizzata”

“L’episodio del dipendente Asm vittima di un provvedimento disciplinare bocciato poi in sede di collegio di conciliazione, getta un fascio di luce su una criticità che la municipalizzata reatina non è ancora stata in grado di affrontare e risolvere, ovvero la discriminazione dei dipendenti”. Lo dice Alberto Paolucci, Segretario della UIL di Rieti e della Sabina romana.

“Non è nostra intenzione – dice Paolucci – ripercorrere le tappe di una gestione che in più di una occasione si è mostrata imbarazzante ed è stata costretta anche a ritornare sui propri passi, basti pensare alle ingiunzioni comminate dal giudice ordinario per riparare alle differenze retributive rivendicate dalla Uil. Ci sono anche i ricorsi presentati per i demansionamenti e per qualifiche professionali non riconosciute. Nessuno avrà dimenticato la vicenda dei premi natalizi riconosciuti a tutti gli impiegati Asm, tranne che agli iscritti del nostro sindacato. E poi c’è il capitolo sicurezza, che portammo alla luce denunciando le carenze nell’impianto di Casapenta”.

“Al di là di questa breve digressione – conclude Paolucci – quel che ci preme sottolineare è che la salute e la sicurezza sul posto di lavoro sono principi irrinunciabili della nostra azione sindacale. Salute sul lavoro è anche sinonimo di benesssere. E il benessere non si sposa con la discriminazione. Ci permettiamo pertanto di suggerire ai vertici della municipalizzata un comportamento equo, che eviti ingiuste penalizzazioni tra lavoratori. Così è capitato in Asm: da un provvedimento iniquo, inflitto per una ipotetica doccia fatta anzitempo, si è passati al pronunciamento di nullità da parte del presidente del collegio di conciliazione e arbitrato. E quando accade ciò a rimetterci sono tutti: i lavoratori, il Comune e i cittadini, perché la Asm deve essere un bene di tutti al servizio di tutti”.