Articolo Uno: “Calisse parla di aumento delle tariffe d’acqua, ma gli oltre 200milioni di ristoro?”

“Non possiamo che essere stupiti ed indignati dalla scelta della Provincia di Rieti e supponiamo anche del Comune Capoluogo che, in una fase drammatica della vita del nostro territorio, si preparano ad un aumento delle bollette dell’acqua.

Un aumento che appare una beffa, in una realtà come la Provincia di Rieti che racchiude nel proprio territorio, tra la sorgente del Peschiera e la sorgente delle Capore, una risorsa idrica che non ha eguali con nessun altro ambito Europeo.

Proprio nel momento in cui una battaglia più che ventennale, tesa ad ottenere un ristoro per l’acqua che Rieti fornisce alla Capitale, è giunta ad un esito positivo, con l’arrivo, non più di promesse ed impegni, ma di circa 7,5 milioni di euro di ristoro l’anno, fino al 2047, durata della convenzione, che entrano nelle casse di Acqua Pubblica Sabina, si propone un aumento della tariffa idrica.

L’argomento utilizzato dal Presidente della Provincia di Rieti che occorrono investimenti per l’ammodernamento della rete acquedottistica, del sistema fognario, degli impianti di depurazione è inaccettabile in quanto non considera minimamente le importanti risorse che provengono dall’interferenza d’ambito.

Ed è ancora più inaccettabile e persino provocatorio se si pensa che i 7,5 milioni annui dell’interferenza coprono investimenti per oltre 200 milioni di euro.

Si tratta di risorse nuove di cui mai in passato i Sindaci del nostro territorio, che hanno gestito le reti idriche, hanno potuto usufruire; adesso che si può avere a disposizione una importante risorsa aggiuntiva si vorrebbe mettere le mani sulle tasche dei cittadini, non possiamo consentirlo.

Le risorse che provengono dall’interferenza d’ambito devono essere utilizzate proprio per investimenti sulle infrastrutture del Sistema Idrico Integrato, per consentire una tutela della risorsa idrica che è una ricchezza inestimabile per il nostro territorio e per le generazioni future.

Attenzione piuttosto a non richiedere aumenti tariffari per dare vita all’ennesimo carrozzone pubblico, in cui trovare il modo di assumere un po’ di parenti ed amici, occorre una Società pubblica che valorizzi le risorse interne, che abbia una adeguata capacità di programmazione, di controllo e di gestione, capace di rispondere ai cittadini in modo trasparente, capace di sottrarsi alle logiche di dominio dei potenti della politica reatina.

Una società seria che gestisce un servizio pubblico vitale se vuole aumentare le tariffe deve dire con chiarezza: quali e quanti investimenti ha effettuato, quanti ne sta effettuando e quali sono i gli investimenti futuri; la tariffa attuale quali e quanti investimenti remunera e quanto costa la gestione.

Ed a proposito di investimenti si sappia che esiste un importante tessuto di piccole e medie aziende a cui è necessario dare una boccata di ossigeno, mediante affidamenti con gare di evidenza pubblica che consentano il massimo della trasparenza evitando sprechi e regalie.

In questa fase, segnata dalla pandemia, che porta ad una drammatizzazione delle condizioni di vita di migliaia di nostri concittadini è indispensabile la creazione di una nuova tariffa sociale che tenga conto delle fasce più deboli e precarie della popolazione.”

Coordinamento Provinciale di Articolo Uno